Rende, Ziccarelli punge i “dimissionandi”: «Commedia che non fa ridere»

L’annuncio delle dimissioni di dieci consiglieri comunali di Rende ha fatto parecchio rumore. Sembrava il preludio a un terremoto politico, ma una volta chiariti i termini della questione, la mossa del gruppo (nove d’opposizione e un ex di maggioranza) si è rivelata poco più di un petardo natalizio. Per sciogliere il Consiglio, infatti, servono tredici rinunce, e le loro dimissioni i dieci le hanno depositate (e congelate) presso un notaio nell’attesa che a loro si aggiungano altri tre colleghi di maggioranza “redenti”. Insomma, “dimissionandi” più che dimissionari. La possibilità di fare tredici appare remota , ed è anche la ragione per cui oggi l’assessore Domenico Ziccarelli può liquidare la questione con una certa ironia.

«Le dimissioni volontarie di un rappresentante del popolo democraticamente eletto sono una cosa seria – scrive – In molti casi un atto coraggioso e di grande impatto politico. Almeno quando vengono date. Annunciarle, più volte, per mesi, le svuota di ogni significato e, come accade per ogni promessa o minaccia reiterata e mai mantenuta, trasforma tale atto di rottura in una commedia che non fa più ridere gli spettatori».

Ziccarelli ricorda poi il momento di grande difficoltà che vive la città a seguito dei provvedimenti giudiziari che hanno sospeso alcuni dirigenti e amministratori, sindaco e vice in testa. E così, passa dal bastone alla carota, lanciandosi in un richiamo all’unità d’intenti, proprio nel momento in cui l’ora si fa grave per Rende.

«Oggi – sottolinea – la situazione è tale da indurre, più che ad atti dimostrativi e animati da risentimenti politici o personali, a un momento di riflessione sul bene del Comune e della cittadinanza. E richiamare quindi alla compattezza e alla collaborazione al di là degli schieramenti, al di là degli opportunismi, ponendo gli interessi dei cittadini al di sopra di quelli di parte».

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