Il Cosenza evita la sconfitta grazie al rigore di Tutino. Pari contro il Palermo

Due punti in quattro partite. William Viali non fa sfracelli neppure contro il Palermo mentre sono evidenti le involuzioni sul piano del gioco rispetto alle ultime uscite che pure erano state avare di soddisfazioni. Il pareggio maturato al Marulla mette per adesso al riparo l’allenatore da clamorosi ribaltoni. Anche grazie alle disgrazie altrui. Delle dirette concorrenti nella lotta per non retrocedere solo la Ternana è uscita vittoriosa.

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Nel Cosenza manca all’appello lo squalificato Marras. Unico forfait per Viali, determinato nel dare fiducia al tandem offensivo Tutino-Antonucci con il supporto di Canotto, allargato sulla corsia di destra. Il tecnico preferisce non rischiare l’acciaccato Gyamfi, relegato in panchina dove si accomoda ancora una volta pure Florenzi. Dopo appena tre minuti proprio Canotto sorprende la difesa avversaria con una galoppata in solitaria chiusa in corner al momento di tirare in porta. In fase di possesso palla la formazione rossoblù chiama a rimorchio sulle fasce anche Zuccon e Frabotta, rapidi poi nel ripiegare sulla linea dei tre centrali Venturi, Camporese e Meroni, quando bisogna difendersi.

L’avvio è avaro di emozioni; senza pretese, al minuto 9, un calcio di punizione di Brunori dal vertice sinistro dell’area di rigore, unico tiro in porta nella prima fase del confronto. Curioso episodio poco dopo il quarto d’ora con Viali che consegna a Canotto un appunto scritto, una sorta di pizzino da trasmettere a Calò con annotato, probabilmente, una qualche indicazione tattica. La sfida procede sul filo dell’equilibrio e senza scosse fino al 24′. Punizione dai venti metri per il Cosenza, Frabotta finta il tiro e lascia l’esecuzione a Calò. L’esecuzione balistica sfiora la perfezione, ma il pallone incoccia il palo interno e l’occasione sfuma.

Immediata la replica del Palermo: sugli sviluppi di un corner calciato da Henderson, Di Francesco prova l’acrobazia in piena area di rigore, spedendo oltre l’incrocio. Il match sale di tono. Al 28′ Canotto intercetta un pallone vagante al limite e prova a sorprendere Pigliacelli con una conclusione a fil di palo che il portiere riesce a mettere in angolo. Al 34′ occasionissima per gli ospiti. Lund innesca la sovrapposizione di Di Francesco. Pallone scodellato in area dove irrompe Mancuso che coglie una clamorosa traversa. Poco dopo Palermo ancora pericoloso con una sventagliata di Buttaro che trova nei pressi del secondo palo la correzione di Brunori da posizione decentrata. Micai smanaccia e poi fa sua la sfera, rubando il tempo a Mancuso, pronto per il tap-in. La maggiore pressione dei rosanero viene premiata al tramonto della prima frazione. Il cronometro segnala il minuto 43′ quando Lund sfugge in velocità a Venturi e da sinistra offre un assist morbido a beneficio dell’accorrente Buttaro che anticipa tutti e da pochi passi scarica in fondo alla rete.

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Si ricomincia senza cambi e con un tentativo velleitario di Antonucci, una sorta di pallonetto dal limite dell’area di rigore destinato oltre la traversa. Il Palermo mantiene il pallino del gioco senza rischiare granché. Perché la manovra del Cosenza è macchinosa e negli ultimi sedici metri, soprattutto Antonucci appare parecchio fuori posto. Viali allora lo arretra in mezzo al campo, togliendo Praszelik. Al fianco di Tutino subentra così il giovane Crespi. Il cambio dei sonatori non sembra produrre effetti. Ma una ingenuità di Ceccaroni, fallo da tergo su Tutino, regala al Cosenza al quarto d’ora, un insperato rigore e la chance del pareggio. Proprio Tutino, dal dischetto, non fallisce. Il gol cambia l’inerzia della partita e tre minuti dopo arriva pure l’opportunità del sorpasso. Canotto però preferisce tentare la sortita solitaria piuttosto che imbeccare Crespi, finendo col tirare sul fondo. Al 25′ brividi per Micai. Il solito Land si fa largo a sinistra e va al traversone basso. Il rinvio di Camporese impatta fortuitamente sul corpo di Soleri e per poco non ne viene fuori un gollonzo degno della Gialappa’s Band. Soleri era subentrato da qualche minuto insieme a Coulibaly, nel chiaro tentativo di Mignani di provare a riportarsi avanti.

Ma anche Viali medita il colpaccio ed al 27′ gioca la carta di Mazzocchi e Voca per Antonucci e Canotto. I due innesti conferiscono vivacità alla manovra dei silani, tanto da far rimpiangere il loro impiego tardivo. La migliore verve rossoblù non si traduce però in opportunità concrete, neppure dopo l’ingresso di Forte e Florenzi. Anche se il Cosenza regala un brivido proprio ad un soffio dal novantesimo quando Crespi da sinistra, mette in area rasoterra, ma sia lo stesso Forte che Mazzocchi mancano l’appuntamento con la deviazione vincente.  

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