Dopo il taglio del nastro la Casa delle Culture torna a essere il simbolo del centro storico | VIDEO

L’inaugurazione della Casa delle Culture, luogo simbolo del centro storico, sede del municipio fino alla costruzione dell’attuale Palazzo dei Bruzi, giunge al termine di una settimana contraddistinta da scontri al vetriolo tra maggioranza e opposizione. Il primo vero contrasto, se non altro per i toni assunti, dall’inizio di questa consiliatura. Al centro del conflitto la condizione del planetario, depredato e abbandonato, con le consuete schermaglie politiche sulle presunte responsabilità del passato e del presente.

Il sindaco Franz Caruso, alla riapertura della Casa delle Culture, non ha perso l’opportunità di rincarare la dose: «Come testimonia la consegna di questo immobile alla collettività, noi le opere le rendiamo disponibili per la collettività quando sono pronte ad entrare in funzione» ha affermato con una punta di malcelato sarcasmo. Chi ha orecchie per intendere, intenda. E poi, in un afflato di orgoglio socialista, Caruso si è riagganciato all’epopea manciniana, ricordando 27 anni fa la riapertura del palazzo dopo anni di oblio grazie ai fondi del programma Urban investiti dall’indimenticato leader del Psi «che hanno consentito di non perdere questo prezioso edificio».

Il taglio del nastro sancisce il passaggio di consegne alla cooperativa Teatro in note presieduta da Vera Segreti, che gestirà il progetto Agorà, dopo essersi aggiudicata il relativo bando. «È un giorno molto importante per la città di Cosenza – ha detto senza nascondere la propria emozione – Sono molto fiera ed orgogliosa di essere in prima linea nella riapertura della Casa delle Culture e sento la responsabilità della gestione di questo spazio meraviglioso. Sarà una vera e propria fucina delle arti: musica, teatro, pittura, scultura ma soprattutto tanta formazione per i giovani.

A breve pubblicheremo un calendario degli eventi». Alla conferenza stampa che è seguita alla riapertura è intervenuto anche il consigliere delegato all’attuazione del Cis e di Agenda Urbana. Franz Caruso ha poi lanciato un invito, anzi, dai toni impiegati, si è trattato più di un monito, a chi è titolare di porzioni di patrimonio immobiliare a Cosenza vecchia ed alla classe imprenditoriale: «Chi abita nel centro storico si vede che tiene molto alla cura di questa zona.

Ma vi sono tantissimi edifici privati ridotti in rovina su cui il Comune non ha strumenti per intervenire. I residenti riferiscono della costante presenza di turisti attratti dalla bellezza di questi quartieri. Noi stiamo facendo la nostra parte impiegando al meglio le risorse assegnateci con Agenda Urbana e con il Contratto Istituzionale di Sviluppo. A dimostrazione che al Sud i soldi vengono spesi presto e bene. Mi auguro che il processo di rinascita che stiamo avviando, con la riapertura della Casa delle Culture, con i giovani dell’Università della Calabria, con il social housing ed altre iniziative, tra cui il restauro della villa vecchia prossimo alla cantierizzazione, possa stimolare investimenti dei settori produttivi della città».

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