La Ruina e Celestini protagonisti del teatro italiano in scena al Teatro Auditorium Unical

Prosegue il cartellone di “Meridiano Sud”: la nuova stagione teatrale del Teatro Auditorium Unical con un doppio appuntamento di prosa da non perdere.

In programma  il 9 maggio alle 20.30Via del Popolo”, di e con Saverio La Ruina, attore, autore e regista teatrale, vincitore per questa straordinaria opera del Premio Ubu 2023 per il miglior nuovo testo italiano.

Via del Popolo è un tratto di strada di una cittadina del Sud che un tempo brulicava di attività: due bar, tre negozi di generi alimentari, un fabbro, un falegname, un ristorante, un cinema. Due uomini percorrono via del Popolo, un uomo del presente e un uomo del passato. Il primo impiega 2 minuti per percorrere 200 metri, il secondo 30 minuti. È la piccola città italiana a essere cambiata, è la società globalizzata. Ai negozi sono subentrati i centri commerciali e la fine della vendita al dettaglio ha portato via posti di lavoro, distruggendo un modello sociale ancora basato sulle relazioni personali.   

A cu appartènisi, chiedevano i vecchi paesani, a chi appartieni? E dalla tua risposta ricavavano le informazioni essenziali sulla tua identità. 

Via del Popolo è il racconto di un’appartenenza a un luogo, a una famiglia, a una comunità. Ma quei duecento metri rappresentano anche un percorso di formazione in cui sono gettate le basi della vita futura, dal quale emergono un’umanità struggente, il rapporto coi padri, l’iniziazione alla vita, alla politica, all’amore. E non solo, Via del Popolo è anche una riflessione sul tempo, il tempo che corre ma che non dobbiamo rincorrere, piuttosto trascorrere.  

Il 14 maggio alle 20.30 in scena invece arrivano “I parassiti – un diario nei giorni del Covid 19”, un lavoro di prorompente attualità scritto e interpretato da Ascanio Celestini, accompagnato dalla fisarmonica di Gianluca Casadei

Lo spettacolo, tratto da tre racconti scritti da Celestini durante la pandemia e pubblicati da Einaudi è il racconto di chi è stato preso di sorpresa dalla pandemia, ma l’ha interpretata. Abbandonare le proprie abitudini – quando la realtà cambia così rapidamente e in modo tanto incomprensibile – è forse lo sforzo più complesso che l’emergenza sanitaria ci ha richiesto. Uno sforzo ancora maggiore se, come accade ai protagonisti di questi tre racconti di Ascanio Celestini, hai riposto gran parte dei tuoi desideri nella quotidianità. Ciascuno di loro a suo modo è incapace di scendere a patti con l’inevitabile, con la rinuncia, con la perdita; convinto che basti negare il dolore per farlo sparire. Sono personaggi a cui è impossibile non volere bene, ostinatamente e umanamente aggrappati a una passeggiata, a un mazzo di fiori, a un abbraccio, a un ricordo. Personaggi che, come è accaduto a tutti noi, scopriranno quanto smettere di farsi domande non valga mai la pena – anche quando non si hanno risposte.

Prevendite disponibili presso Inprimafila (Via Guglielmo Marconi, 140, 87100_Cs) – www.inprimafila.net – o al botteghino del teatro la sera stessa, prima dell’inizio degli spettacoli. 

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