Alimena: «Così faremo risorgere la nostra Cosenza vecchia» | VIDEO

La parte antica della città vive da tempo sospesa fra due identità: centro storico come polo culturale e Cosenza vecchia come luogo di degrado. I tentativi di un rilancio definitivo sono stati diversi nel tempo. Oggi sul centro storico, però, si stanno concentrando diversi finanziamenti (Cis, Agenda Urbana, contratto di quartiere) che nelle intenzioni dell’amministrazione porteranno ad una rigenerazione definitiva della zona.

Ne abbiamo parlato con Francesco Alimena, consigliere comunale con delega al Cis e Agenda urbana, che da sempre si è caratterizzato per un impegno politico sul tema. Il primo presupposto per rendere vivibile la zona è ovviamente la possibilità dir aggiungerlo. Per questo Alimena rintuzza le polemiche avanzate dall’opposizione e dice che cinque delle dieci frane che interessano diversi punti del quartiere sono state già messe in sicurezza. Il Comune ha avanzato richiesta al commissario regionale per il dissesto idrogeologico di poter aprirle al traffico e quindi a breve si dovrebbe procedere così. Anche sulla frana più importante, quella che riguarda via Petrarca, dice che con la ditta proprio ieri si è tenuta una riunione che ha chiarito ogni aspetto della vicenda insieme al nuovo direttore dei lavori e al nuovo Rup.

Ma il piatto forte è il combinato disposto dei finanziamenti Cis e Agenda Urbana Con il primo si è intervenuti sul risanamento e la realizzazione di una serie di infrastrutture, con la seconda non solo si è messo mano ad una serie di stabili, ma sono state effettuate delle manifestazione di interesse per affidare i nuovi spazi ad associazioni, imprese, cooperative. Il fine è quello di garantire una sostenibilità di queste strutture, che non possono essere solo finanziate dal Comune per le condizioni economico-finanziarie di Palazzo dei Bruzi. I gestori sono stati selezionati attraverso delle manifestazioni d’interesse e avranno l’onere di tenere vive e soprattutto con i conti a posto gli spazi che hanno preso in appalto.

Un altro capitolo riguarda il rapporto con l’Unical che nelle intenzioni dell’amministrazione comunale deve intensificarsi. C’è il problema della struttura di Arcavacata ovvero del modello campus che non prevede dipartimenti fuori dalle colline rendesi. Però si può agire sui nuovi corsi, come è stato fatto con il corso di laurea in scienze infermieristiche che grazie anche alla vicinanza logistica con l’ospedale dell’Annunziata, ha trovato collocazione a San Domenico.

Ma gli studenti da soli non bastano, dice Alimena. Serve anche aumentare la residenzialità del quartiere. Sotto questo aspetto il Comune ha ristrutturato una serie di vani che verranno dati in fitto a famiglie in emergenza abitativa.

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