martedì,Maggio 14 2024

E’ un Cosenza che vince e convince

L’analisi: grinta e giocate di classe. Due reti in 90′ in cui rossoblù hanno creato tante occasioni e, soprattutto, la prima gara senza subire gol. I lupi di Patania iniziano a prendere forma. Tedesco attende il pallone. Prestazione piena di sostanza la sua (foto mannarino) E’ un successo limpido e meritato quello ottenuto dal Cosenza

L’analisi: grinta e giocate di classe. Due reti in 90′ in cui rossoblù hanno creato tante occasioni e, soprattutto, la prima gara senza subire gol. I lupi di Patania iniziano a prendere forma.

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Tedesco attende il pallone. Prestazione piena di sostanza la sua (foto mannarino)

E’ un successo limpido e meritato quello ottenuto dal Cosenza ieri al San Vito. La Gelbison, avversaria fisica e ben messa in campo, ha testato le qualità di un gruppo che inizia a dare al tecnico le risposte giuste. Aveva chiesto tempo Patania, partito tardi in ritiro e con un gruppo tutto da plasmare. Dopo le due vittorie consecutive ottenute con Noto e Nissa, la battuta d’arresto subita ad Acri aveva fatto calare il muso a qualcuno, ma non alla squadra e allo staff che ieri hanno risposto con la migliore gara della stagione contro l’avversario più difficile incontrato finora. Funziona questo Cosenza e non è presto per dirlo perché le qualità dei singoli non mancano e, cosa più importante, si vede in campo una squadra che anche nelle situazioni più complicate, stringe i denti fino al novantesimo per portare a casa il risultato. La chiave di lettura del match conquistato ieri è questa. Il Cosenza ha convinto, creando almeno dieci occasioni gol e quando la porta della Gelbison, stregata e difesa da un ottimo Spicuzza, sembrava invalicabile, i rossoblù hanno alzato il ritmo, stroncando la resistenza della compagine di Longo. La prima rete è un inno al bel calcio. Lancio dalla destra, sponda al volo di un ottimo Tedesco e conclusione velenosa di Mosciaro. Tecnica, qualità e rapidità. La seconda marcatura invece, cercata con forza, è lo specchio della grinta che Patania ha chiesto ad una squadra che ieri ha risposto sul campo. Varriale sfonda a sinistra e mette in mezzo una palla tesa che Romano butta in rete con forza arrivando prima di tutti. Non male per una squadra partita fra mille punti interrogativi, costruita con intelligenza e maturata incontro dopo incontro. Nove punti in cinque gare e tante occasioni create nelle due battute d’arresto subite contro il Nuvla e contro l’Acri. E pensare che tutti credevano che sarebbe stato un avvio complicato. E invece il Cosenza ha fatto capire anche ieri, se ancora ce ne fosse stato bisogno, che in questo campionato bisogna fare i conti con i rossoblù, pronti a tutto per vincere il torneo. La classifica sorride e il prossimo test con il Sambiase può dare la spinta giusta a Parisi e soci per spiccare il volo. Restano però da analizzare altri due fattori. Uno positivo e uno che lascia un po’ l’amaro in bocca. La nota che fa ben sperare è quella relativa alla difesa. Ieri i lupi silani per la prima volta in campionato non hanno preso gol. I quattro in linea hanno difeso con ordine e caparbietà. Franza dimostra che nonostante la giovane età può far bene da titolare e Castellano, stantuffo inesauribile in fase di copertura, ha recuperato bene dall’infortunio dando equilibrio fra i reparti e in fase di interdizione. Peccato però per il San Vito vuoto. I 1500 spettatori presenti ieri hanno spinto la squadra e assistito ad uno spettacolo divertente. Stesso discorso per la partita con il Noto, in cui i sostenitori hanno visto i propri beniamini andare in rete in quattro occasioni. Non è chiaro a questo punto, il motivo di un interesse che non sboccia. La squadra gira ed è nelle zone altre della classifica, lo staff silano da ampie garanzie e la compagine societaria che ieri si è stretta in un lungo e significativo abbraccio al termine della gara in tribuna, dimostra di poter fare le cose per bene. Gli ingredienti ci sono tutti per far buone cose e nonostante il cammino è lungo, dopo una stagione maledetta, i rossoblù iniziano a vedere la luce. Avanti così. (Francesco Palermo)