Vircillo&Succurro lasciano il Cosenza: “Questa era la nostra maglia in onore di Denis”
L’agenzia di marketing punta il dito contro la società. Luigi Vircillo spiega le motivazioni della rottura e sottolinea l’apprezzamento per il lavoro svolto da Stefano Fiore. La maglia disegnata dalla v&s in ricordo di quella indossata da Bergamini a Cosenza Dopo diversi anni di collaborazione, l’agenzia Vircillo&Succurro non curerà più l’immagine del Cosenza. Alla base
L’agenzia di marketing punta il dito contro la società. Luigi Vircillo spiega le motivazioni della rottura e sottolinea l’apprezzamento per il lavoro svolto da Stefano Fiore.
Dopo diversi anni di collaborazione, l’agenzia Vircillo&Succurro non curerà più l’immagine del Cosenza. Alla base della rottura (definitiva) pare ci sia un comportamento ambiguo da parte del club che Luigi Vircillo ha provato raccontarci, svelandoci in anteprima anche la nuova maglia che avevano già realizzato in onore di Bergamini e che Donata, la sorella di Denis, avrebbe presentato ai tifosi.
Vircillo, cosa è successo?
“Non esistono più i presupposti per lavorare con la squadra rossoblù. Abbiamo superato momenti ben più difficili, ma umanamente molto più rispettosi: ecco il vero motivo che ci spinge ad alzare le mani”.
Più dignitosi in che senso?
“V&S ha sempre lavorato per il Cosenza mettendo prima di tutto il cuore e chi ci conosce veramente sa che dico la verità e non una frase di circostanza. Abbiamo investito la nostra professionalità, credendo che il primo anno fosse di riorganizzazione, svolgendo compiti spesso non di nostra competenza per non far mancare nulla alla società e alla tifoseria. Tutto fatto con tanta passione convinti di far bene e produrre un valore di base da sfruttare nell’anno successivo con più organizzazione”.
Invece…?
“Invece non è andata così. Lo dico con rammarico. Sfido chiunque a lavorare nelle condizioni in cui abbiamo operato cercando di produrre valore. 27 riunioni per firmare un contratto mai firmato, ma su questo siamo abbastanza pazienti. Quello che non si può accettare è la completa mancanza di rispetto per le persone e per i ruoli: non rispondere a 19 email, anche solo con una frase di cortesia, non avere argomenti o materiale su cui basare un filo di comunicazione, disegnare la divisa rossoblù in una pizzeria senza consultare i consulenti che avevano già illustrato il progetto, produrre dei gagliardetti celebrativi chiesti giustamente da Fiore per la finale playoff che ho dovuto pagare di tasca mia… e mi fermo qui”.
Ma i veri motivi della rottura quali sono?
“Mi hanno accusato di essere troppo vicino ai tifosi: per me è un pregio, non un difetto. Mi hanno accusato di essere troppo polemico nelle riunioni, ma sfido chiunque ami questi colori a non essere polemico davanti a situazioni a dir poco imbarazzanti. Non c’era comunicazione, organizzazione, supporto. La sala stampa, prodotta con carta per una domenica sola, è rimasta con nastro adesivo a vista per tutta la stagione ed i venditori vendevano gli sponsor sala stampa. Abbiamo promesso il Red&Blue Day: qualcuno di voi sa qualcosa? Ha dato fastidio anche una mia intervista dove ho dichiarato che vedevo Fiore come il perno attorno a cui far ruotare il Cosenza Calcio. Ma chi non lo pensa? Chi non lo desidera? Altro argomento assurdo è la vendita dei tabelloni. Mai in cinque anni abbiamo provveduto a vendere tabelloni: per questo ci sono i concessionari ed i procacciatori. Ciò nonostante abbiamo portato delle aziende, ma solo sotto forma di favore (siamo consulenti di immagine comunicazione e marketing del resto).”
Avevi già realizzato il materiale per la nuova stagione?
“Si, realizzato e comunicato. Tutto pronto perchè si lavora da aprile. Inoltre avevo accolto in agenzia il figlio del presidente a cui avevo indicato la strada da seguire, fornendo tutta una panoramica della situazione. Li vedevo interessati ed anche loro mi hanno dato due appuntamenti anche questi non rispettati senza un briciolo di telefonata o avviso. Io esigo organizzazione, professionalità ma soprattutto educazione nei rapporti, mi basta anche solo questo per continuare a costruire un progetto orientato al professionismo”.
Un messaggio per i tifosi?
“Mi hanno contattato proprio l’altro giorno per la questione del marchio. Sono molto legato ai tifosi e loro a me. Parlo con loro e viaggio spesso con loro. Provo tanta stima ed ho sempre detto che i miei lavori migliori sono nati quando ho avuto la possibilità di confrontarmi con loro come per l’ultimo marchio 1914 a cui in tanti sono molto legati esteticamente e storicamente. Ci tengo però a regalare ai supporter questo progetto a cui tenevo molto. Idea che stavo portando avanti da circa un mese. Avevo contattato Donata Bergamini, avvisandola che l’avrei coinvolta in un progetto importante. Si trattava del design della nuova divisa del Cosenza, legata strettamente legata a Denis. Volevo la presentasse lei e desideravo donare una percentuale del ricavato all’associazione che da anni cerca la verità. Vi apro il cassetto segreto dell’agenzia e condivido con voi questo progetto che spero potrò realizzare in tempi migliori. Dico sempre che l’allontanamento delle persone che storicamente amano il Cosenza è sempre un brutto segnale da cogliere”.
Quindi è un addio o un arrivederci?
“Forza Cosenza!”