mercoledì,Maggio 1 2024

Guarascio, solite parole. E con Quaglio manda un inutile dossier in Lega

Presidente ed ad provano a far sentire la loro voce, ma non hanno autorevolezza. Il numero uno del club avrebbe fatto meglio a regalare rinforzi a Fiore anzichè piangersi addosso. Il presidente tenta di riqualificare la propria figura agli occhi dei tifosi (foto mannarino) Non ne azzecca una il Cosenza. O meglio, non ne azzeccano

Guarascio, solite parole. E con Quaglio manda un inutile dossier in Lega

Presidente ed ad provano a far sentire la loro voce, ma non hanno autorevolezza. Il numero uno del club avrebbe fatto meglio a regalare rinforzi a Fiore anzichè piangersi addosso.
guarascio a lamezia col sambiaseIl presidente tenta di riqualificare la propria figura agli occhi dei tifosi (foto mannarino)
Non ne azzecca una il Cosenza. O meglio, non ne azzeccano una Guarascio e Quaglio. Il presidente ha rilasciato delle dichiarazioni sul sito ufficiale dove contesta l’operato della terna arbitrale che però sono tutto un programma. “Sulla premessa fondante secondo cui codesta società ha operato ed opera nel pieno rispetto dei principi di legalità e di trasparenza e del riconoscimento delle istituzioni dell’ordinamento sportivo – dice forse dimenticandosi di aver finito di pagare i calciatori dell’anno scorso a gennaio 2013, di aver chiesto la decurtazione del 20% a quelli attuali e, dopo essere stato scoperto, almeno di dilazionare le spettanze fino al 31 agosto – devo far rilevare che, avendo assistito personalmente all’incontro, sono rimasto profondamente sorpreso e amareggiato per quanto ho visto a Cava de’ Tirreni“. Sottolineare di essere andato in trasferta è forse un tentativo di riqualificare la propria immagine? Il tentativo è quantomai tardivo, ma comunque sia, da grande esperto quale probabilmente è diventato, ha evidenziato perfino gli errori della terna e chiede un regolare svolgimento del campionato. “Arbitro e assistente di linea hanno annullato un gol apparso ai più regolarissimo tanto che sia l’arbitro che il suo collaboratore competente di fascia lo avevano convalidato dirigendosi verso il centrocampo salvo poi, quando si stava per battere la palla al centro, fare inspiegabilmente marcia indietro – continua – La terna arbitrale non ha inteso intervenire per un plateale fallo di mani a porta vuota da parte di un difensore rimasto ultimo baluardo, che da regolamento avrebbe dovuto comportare anche l’espulsione del giocatore della Cavese. Eppure, nonostante questo, hanno inteso danneggiarci ancora espellendo un nostro calciatore per le legittime proteste“. A questo punto annuncia di aver spedito in Lega un dossier (redatto da Quaglio?) che non sortirà alcun effetto. Il tentativo dell’amministratore delegato è chiaro: cercare presso la tifoseria di riqualificare le loro figure in vista del divorzio da Fiore, dell’ingaggio di chissà quale ds e di Tommaso Napoli in panchina. Il tempo è ormai chiaramente scaduto, tanto che, fra le tante cause del -5 dalla vetta, c’è soprattutto il comportamento della società. Perché a dicembre, come qualsiasi club avrebbe fatto, non ha concesso a Gagliardi i rinforzi che gli avrebbero permesso di competere ad armi pari con il Messina fino alla fine del torneo? Lamentarsi adesso non ha senso alcuno perché il ruolo di vittima non piace alla città di Cosenza. Avere la moglie ubriaca e la botte piena non è possibile e a pochi importerà che la Lega accoglierà o meno la banale richiesta di Guarascio e Quaglio di “non designare più la terna arbitrale di Cava de’ Tirreni per le prossime partite della Nuova Cosenza Calcio“. (Luca Sini)