Speciale Messina-Cosenza: la difesa

La retroguardia è il reparto che ha permesso ai giallorossi di creare la forbice di cinque punti sul Cosenza. Ma se Chiavaro questa estate avesse scelto i rossoblù…
Aniello Parisi ed Agatino Chiavaro: esperienza contro solidità (foto mannarino-pernice)
La difesa. Croce e delizia del Cosenza. Solida base per i successi del Messina. I rossoblù hanno deciso di puntare sul capitano di mille battaglie che ha dato esperienza al reparto facendo da chioccia per i giovani. Rispetto alla passata stagione è stato accantonato Scigliano in un reparto che Gagliardi ha dovuto rivedere in diverse occasioni. Rapisarda non è stato sostituito a dovere e l’assenza di giovani pronti, ha costretto l’allenatore a puntare spesso sul reparto a tre. Via Ciano, i silani hanno scelto Parenti e Sicignano. Il primo non ha demeritato mentre il buon Pietro ha lottato con qualche infortunio migliorando di gara in gara. Con l’arrivo di Filidoro e Cavallaro, Gagliardi è ritornato al reparto a quattro e la cessione di Varriale ha sancito la rivoluzione in una difesa che non ha sempre rispettato le attese. Troppi i gol incassati, anche se la gran mole di lavoro svolto in attacco, ha spesso lasciato scoperto il pacchetto arretrato. Nel complesso la retroguardia silana è stata sufficiente ed ha alternato prove mediocri a grandissime prestazioni. E’ lecito infatti pensare, che se il reparto è stato quasi totalmente ridisegnato nel mercato invernale, un motivo ci dovrà pure essere. Il Cosenza ha provato a fare di necessità virtù, scegliendo elementi giovani su cui puntare anche nella prossima stagione. Un occhio forzato al budget (imposto dalla società), uno alle qualità, e il pensiero fisso alla programmazione, sperando di far crescere i giovani. Peccato però, che di programmi in casa silana non si sente parlare da tempo. A Messina hanno invece scelto di puntare totalmente sull’esperienza. Chiavaro, dopo una carriera vincente in Lega Pro, ha trascinato la Salernitana fra i professionisti e sta per centrare la seconda promozione consecutiva. Il Cosenza aveva messo gli occhi su di lui già nella scorsa estate ma l’offerta del Messina era impareggiabile per le casse silane. Anche nel mercato invernale i contatti non sono mancati e ciò testimonia le qualità di un ottimo interprete del ruolo. Stesso discorso per Ignoffo che a trentacinque anni ha esordito in D dopo una lunga carriere in Lega Pro e un campionato in A con il Perugia. Il difensore ha messo a segno anche due reti e non a caso il Messina ha il miglior pacchetto arretrato del torneo. Buona stagione anche per Quintoni che ha giocato molto e bene mentre il ’94 Caiazzo ha preso posto nell’undici di Catalano dimostrando di poter dare grosse garanzie al suo allenatore. Hanno giocato tutti nel reparto arretrato dei giallorossi. Anche Caldore, De Leo e Cucinotta, partito da titolare inamovibile e spesso costretto a giocarsi un posto per via della concorrenza e delle individualità a disposizione del suo mister. E’ evidente che Lo Monaco ha speso tanto, assicurando giocatori di categoria superiore al suo tecnico. E’ altrettanto vero però, che dai 23 gol incassati dai giallorossi ai 39 dei silani, c’è una grossa differenza. Il Cosenza di Toscano che salì in Serie C2 dopo una bella promozione, incassò in tutto l’arco del torneo solo 19 reti. Questo dato la dice lunga. La difesa. Croce e delizia del Cosenza. Solida base per i successi del Messina. I rossoblu hanno deciso di puntare sul capitano di mille battaglie che ha dato esperienza al reparto facendo da chioccia per i giovani. Rispetto alla passata stagione è stato accantonato Scigliano in un reparto che Gagliardi ha dovuto rivedere in diverse occasioni. Rapisarda non è stato sostituito a dovere e l’assenza di giovani pronti, ha costretto l’allenatore a puntare spesso sul reparto a tre. Via Ciano, i silani hanno scelto Parenti e Sicignano. Il primo non ha demeritato mentre il buon Pietro ha lottato con qualche infortunio migliorando di gara in gara. Con l’arrivo di Filidoro e Cavallaro, Gagliardi è ritornato al reparto a quattro e la cessione di Varriale ha sancito la rivoluzione in una difesa che non ha sempre rispettato le attese. Troppi i gol incassati, anche se la gran mole di lavoro svolto in attacco, ha spesso lasciato scoperto il pacchetto arretrato. Nel complesso la difesa silana è stata sufficiente ed ha alternato prove mediocri a grandissime prestazioni. E’ lecito infatti pensare, che se il reparto è stato quasi totalmente ridisegnato nel mercato invernale, un motivo c’è. Il Cosenza ha provato a fare di necessità virtù, scegliendo elementi giovani su cui puntare anche nella prossima stagione. Un occhio forzato al budget (imposto dalla società), uno alle qualità, e il pensiero fisso alla programmazione, sperando di far crescere i giovani. Peccato però, che di programmi in casa silana non si sente parlare da tempo. A Messina hanno invece scelto di puntare totalmente sull’esperienza. Chiavaro, dopo una carriera vincente in Lega Pro, ha trascinato la Salernitana fra i professionisti e sta per centrare la seconda promozione consecutiva. Il Cosenza aveva messo gli occhi su di lui già nella scorsa estate ma l’offerta del Messina era impareggiabile per le casse silane. Anche nel mercato invernale i contatti non sono mancati e ciò testimonia le qualità di un ottimo interprete del ruolo. Stesso discorso per Ignoffo che a trentacinque anni ha esordito in D dopo una lunga carriere in Lega Pro e un campionato in A con il Perugia. Il difensore ha messo a segno anche due reti e non a caso il Messina ha il miglior pacchetto arretrato del torneo. Buona stagione anche per Quintoni che ha giocato molto e bene mentre il ’94 Caiazzo ha preso posto nell’undici di Catalano dimostrando di poter dare grosse garanzie al suo allenatore. Hanno giocato tutti nel reparto arretrato dei giallorossi. Anche Caldore, De Leo e Cucinotta, partito da titolare inamovibile e spesso costretto a giocarsi un posto per via della concorrenza e delle individualità a disposizione del suo mister. E’ evidente che Lo Monaco ha speso tanto, assicurando giocatori di categoria superiore al suo tecnico. E’ altrettanto vero però, che dai 23 gol incassati dai giallorossi ai 39 dei silani, c’è una grossa differenza. Il Cosenza di Toscano che salì in Serie C2 dopo una bella promozione, incassò in tutto l’arco del torneo solo 19 reti. Questo dato la dice lunga. (f. r.)
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