martedì,Maggio 14 2024

Che affronto per Lentini. Il figlio gioca in porta!

Nicholas, 17 anni, è Campione d’Italia Berretti col Torino. L’ex capitano dei Lupi: “Per certi versi è più professionista di me; molto meticoloso negli allenamenti, diligente e determinato”.Lentini in compagnia del sindaco Eva Catizione. “Re Luis” nel 2003 giocò in D con i LupiIl giornalista cosentino Alessandro Russo sulla Gazzetta dello Sport di domenica ha

Che affronto per Lentini. Il figlio gioca in porta!

Nicholas, 17 anni, è Campione d’Italia Berretti col Torino. L’ex capitano dei Lupi: “Per certi versi è più professionista di me; molto meticoloso negli allenamenti, diligente e determinato”.
lentini cosenzaLentini in compagnia del sindaco Eva Catizione. “Re Luis” nel 2003 giocò in D con i Lupi
Il giornalista cosentino Alessandro Russo sulla Gazzetta dello Sport di domenica ha rispolverato il vecchio capitano dei Lupi Gigi Lentini, eletto dai tifosi dei Lupi ala sinistra del secolo nello scorso dicembre. “Re” Luis per Cosenza rappresenta il punto di congiunzione tra il paradiso e l’inferno, tra il sogno della Serie A e l’incubo di campetti in terra battuta e di Quarta serie. Fuoriclasse innamorato dei rossoblù, Lentini ha ora un figlio di 17 anni che affronto peggiore non poteva fargli. Sarebbe stato bello vedere che faccia fece quando qualche anno fa, tornando a casa dalla scuola calcio, gli disse “Papà, sai la novità? Gioco in porta”. Forse a “Re” Luis sarà venuto un colpo, perché un figlio che sta tra i pali per lui abituato a buggerarli è una nemesi divina. E invece Nicholas si è laureato Campione d’Italia con la squadra Berretti del Torino. “Nicholas – ha detto Lentini senior – per certi versi è più professionista di me; molto meticoloso negli allenamenti, diligente e determinato. Ha ampi margini di miglioramento, fisicamente è più alto. L’ho seguito diverse volte dagli spalti e ci confrontiamo spesso, lui mi chiede consigli. Credo sia un vantaggio anche per lui sentire il mio punto di vista, quello di un attaccante. Il resto si vedrà”. Dal canto suo, Lentini junior invece non va mai oltre il seminato. “Portare questo cognome all’inizio non è stato facile, tutti mi consideravano per questo, poi con il passare del tempo ho guadagnato sul campo le mie opportunità. Penso solo ad allenarmi e curare i dettagli. Con mio padre parlo spesso, la sua esperienza mi è utile per capire certe cose in campo. A chi mi ispiro? Certamente tra i portieri moderni mi piace molto il belga Courtois: straordinario. Da bambino ero innamoratissimo del Milan, ora ho il cuore diviso. Il Toro fa parte della mia vita e la maglia granata la sento inevitabilmente cucita addosso”. Manca quella dei Lupi nell’armadio, ma chissà se Gigi gli ha parlato del San Vito e di quanto è affamata di calcio la Calabria. Cosenza, nel destino dei Lentini deve esserci per forza.