AMMINISTRATIVE 2016 | Formisani: «Da un lato i paladini della sanità privata, dall’altro chi ha distrutto quella pubblica» FOTO

Il candidato a sindaco di “Cosenza in Comune” parla del suo programma, affrontando diversi temi: dal centro storico al Welfare, dalle opere pubbliche alla sanità pubblica. E aggiunge: «Sono onorato di rappresentare questa lista»

Sentendo Valerio Formisani parlare del suo programma e di quello che farebbe qualora diventasse sindaco ci si accorge che una persona come lui deve stare in Consiglio comunale. Cosa lo contraddistingue dagli altri candidati? Un sorriso che infonde fiducia e la consapevolezza di avere a che fare con un uomo di sinistra. Impossibile, forse, la rincorsa alla poltrona di sindaco anche se le intenzioni di “Cosenza in Comune” sono quelle di conquistare Palazzo dei Bruzi. Intorno alle ore 18 Francesco Febbraio, anch’esso medico e voce storica di Radio Ciroma, ha cominciato a porre diverse domande al candidato a sindaco della sinistra alternativa che in questa campagna elettorale è sostenuto anche da forze civiche. La giornalista Soave Maria Pansa ha letto al lista dei candidati e subito dopo si è entrati nel vivo della manifestazione elettorale organizzata in piazza XI settembre. 

Febbraio ha voluto ricordare un ragazzo del comitato “Prendocasa”, scomparso prematuramente oggi. Poi l’introduzione: «Qualcuno dice che i programmi sono tutti uguali», riferendosi a Enzo Paolini «se da una parte c’è Gentile ci viene difficile parlare di partecipazione, se dall’altra c’è Verdini ci viene difficile parlare di trasparenza». Ed ecco il turno di Formisani. «È una cosa bella ritrovarmi qui con tutti voi. Tanta gente, anche inconsueta. Sono veramente onorato di rappresentare questa lista, fatta da persone meravigliose che ogni giorno sono impegnate nel sociale». Primo argomento: centro storico. «La zona vecchia di Cosenza è stata progettata per l’uomo e non per le macchine» ha detto Febbraio, mentre Formisani si è espresso in questi termini: «È la memoria storica, un borgo antico molto bello con secoli di storia. Oggi vive in uno stato di degrado, gli altri candidati sembrano vivere in un altro mondo. Cosenza vecchia è stata di nuovo ghettizzata e le strutture sono fatiscenti. Dovremo censire tutti gli edifici pericolanti e quelli che non sarà possibile recuperare dovranno essere abbattuti per creare nuovi spazi».

Sul Welfare, il candidato a sindaco di “Cosenza in Comune” la pensa così: «Siamo una città abbandonata, i cittadini subiscono una carenza di servizi e ritengo che il Comune debba creare i presupposti per i giovani: chi produce i cervelli del futuro, come l’Università della Calabria, deve mettere in moto un meccanismo affinché i nostri ragazzi rimangano qui per rilanciare Cosenza e la Calabria». La lista elettorale che appoggia Formisani è contraria al progetto attuale della metropolitana leggera e ritiene che l’ospedale debba rimanere nel cuore di Cosenza. «Sotto elezioni ci si ricorda sempre che esistono questi fondi, mentre sulla struttura sanitaria pensiamo che gli interventi dovranno essere fatti solo nelle aree in cui è necessaria una ristrutturazione». L’idea di Riace di istituire una moneta locale per gli immigrati potrebbe essere riproposta anche a Cosenza: «È un pagamento alternativo e solidarietà tra le persone». Cosenza è soffocata dal traffico e per Formisani la soluzione migliore sarebbe quella di bloccare la mobilità in periferia, creando quattro aree di parcheggio all’esterno della zona nevralgica cittadina». E ancora: «Più che di sanità io parlerei di salute dei cittadini che dovrebbe stare a cuore a ogni politico. Noi medici siamo in difficoltà, il Pronto soccorso ormai è un labirinto e la possibilità di intravedere la luce sono davvero basse. Basti pensare alle guardie mediche. L’ospedale è la parte terminale del percorso: la salute delle persone inizia prima». Infine stoccata finale a Paolini e Guccione: «Da un lato abbiamo i paladini della sanità privata e dall’altro c’è chi è stato al fianco di Loiero che ha massacrato la sanità pubblica». Presenti quasi tutti i candidati e Mimmo Talarico. (a. a.)

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