Equo compenso, ingegneri soddisfatti della pronuncia dell’Anac

Le tariffe ministeriali, secondo le nuove norme, assurgono a parametro vincolante e inderogabile per la determinazione dei corrispettivi negli appalti di servizi di ingegneria e architettura. Non solo. Secondo l’Anac, poi, non trovano più applicazione i criteri di aggiudicazione del prezzo più basso e dell’offerta economicamente più vantaggiosa, dovendo la competizione essere limitata alla componente qualitativa dell’offerta. E’ questo il cuore della recente pronuncia dell’Anac chiamata ad esprimersi su una vicenda legata all’appalto per la realizzazione di un parcheggio multipiano nel quale veniva fissato un importo a base di gara ribassato del 20% rispetto ai parametri ministeriali recati dal DM 17 giugno 2016. La stazione appaltante si era giustificata ritenendo che vi sia per la Pa la possibilità di discostarsi dalle tabelle ministeriali che vanno valutate solo come parametro di riferimento.
La pronuncia riveste una particolare importanza visto che è la prima volta che un’autorità di questo rilievo interviene sulle nuove norme dell’equo compenso. La stessa Autorità Anticorruzione afferma che trattasi di “una novità di assoluto rilievo, volta a garantire una adeguata remunerazione per le attività libero professionali, risulta indirettamente idonea anche a tutelare la qualità delle prestazioni, obiettivo di primaria importanza nel settore dei contratti pubblici”.
«Siamo fiduciosi nella corretta applicazione dei principi di una legge che tanto abbiamo sospinto – ha dichiarato Marco Saverio Ghionna, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Cosenza – Siamo contenti che anche le diverse istituzioni, Anac in primis, stiano interpretando correttamente il principio ispiratore dell’ Equo compenso. Si intravede finalmente, dopo oltre 14 anni, il riequilibrio di tanto sbilanciamento che i professionisti hanno patito da quando sono state abolite le tariffe professionali a mezzo delle famose lenzuolate di Bersani del 2006».
«Adesso però è necessario che il Governo chiude Ghionna – non vanifichi quanto di buono ha fatto con altrettante posizioni cagionanti il sistema della ripresa edilizia e degli investimenti».
Intanto l’Ordine di Cosenza, su impulso del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, ha inviato a tutti gli iscritti una copia del pronunciamento dell’Anac per rendere edotti tutti gli iscritti dell’importante pronunciamento. Da oggi in poi, infatti, l’eventuale clausola del bando di gara che preveda un compenso per il professionista inferiore ai parametri contenuti nel DM 17 giugno 2016, è da considerare non valida. Nel breve periodo lo stesso Ordine annuncia l’intenzione di organizzare un incontro per analizzare più in profondità le notevoli ripercussioni del pronunciamento dell’Autorità Nazionale Anticorruzione nel settore degli affidamenti degli incarichi professionali.

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