martedì,Maggio 14 2024

Raid all’Azienda ospedaliera di Cosenza. “Bottino da 50mila euro”

A scoprire il danno, sia materiale che economico, è stato il personale di vigilanza nel momento di riaprire la sede. I Carabinieri, intervenuti sul posto, indagano sulle modalità. Azienda osedaliera di Cosenza vessata da una serie di furti, il tutto avvenuto negli ultimi giorni. E’ di circa 50.000 euro la somma sottratta alla comunità, sotto varie forme,

Raid all’Azienda ospedaliera di Cosenza. “Bottino da 50mila euro”

A scoprire il danno, sia materiale che economico, è stato il personale di vigilanza nel momento di riaprire la sede. I Carabinieri, intervenuti sul posto, indagano sulle modalità.

Azienda osedaliera di Cosenza vessata da una serie di furti, il tutto avvenuto negli ultimi giorni. E’ di circa 50.000 euro la somma sottratta alla comunità, sotto varie forme, da parte dei responsabili. “Nel giro di una settimana – si legge in una nota – negli uffici della sede legale dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, sono stati effettuati raid notturni. A scoprire il danno, sia materiale che economico, è stato il personale degli Istituti Riuniti di Vigilanza nel momento di riaprire la sede, la mattina seguente, che ha immediatamente allertato i Carabinieri. I ladri, entrati nello hanno forzato mobili e scrivanie danneggiando gli arredamenti di tutti i piani. Da un primo bilancio, che è ancora da conteggiare, perché non è stato possibile ancora verificare gli eventuali oggetti mancanti, il danno ammonterebbe a circa 50.000 euro. I Carabinieri, intervenuti sul posto, hanno provveduto ad avviare immediate indagini alla ricerca degli autori del raid. Crediamo che i vari episodi interferiscano nella serena quotidiana attività degli uffici, nel momento in cui è stato avviato un lavoro improntato alla massima trasparenza e legalità, alla ricerca del miglioramento delle situazioni di sicurezza e di comfort alberghiero per operatori e pazienti e di ammodernamento tecnologico, finalizzato ad assicurare una migliore qualità di cure e a conseguire economicità per il Servizio sanitario regionale. Ci auguriamo che gli autori vengano identificati, ma, soprattutto, che si rendano conto che ogni euro che l’Azienda dovrà impiegare per ripristinare le malefatte gravano sulla collettività con il risultato di intaccare le risorse destinate alla cura e all’assistenza delle persone malate”.