Furti e truffe agli anziani, la Squadra Mobile arresta due persone (VIDEO)

Gli agenti della Squadra Mobile questa mattina hanno arrestato un uomo e una donna che si sarebbero resi responsabili di furti e truffe ai danni di persone anziane. La procura di Cosenza ha accertato quattro casi in cui le persone offese, dando fiducia ai due, hanno ospitato nelle loro abitazioni Armando Mosciaro e Antonella Salerni.

Nella mattinata odierna sono state tratte in arresto due persone, Armando Mosciaro (39 anni, pregiudicato) e Antonella Salerni (48 anni, pregiudicata), dedite ai furti e truffe nei confronti degli anziani. Gli arresti sono stati eseguiti dalla Squadra Mobile su esecuzione di una misura cautelare richiesta dalla procura della Repubblica di Cosenza. Non escludendo che gli arrestati possano essersi resi autori di altri reati nei confronti di persone anziane, saranno diffusi video e foto raffiguranti gli stessi al fine di ulteriori riconoscimenti da parte di altre persone offese.

Il metodo è stato messo in atto dai due arrestati con maestria e dovizia di particolari, essendo state “studiati” precedentemente i movimenti e le abitudini delle vittime. I due infatti approfittavano della loro condizioni di “solitudine” (in due circostanze nelle abitazioni non vi erano altri congiunti), di disabilità fisica (in un caso la vittima viveva col il marito colpito da grave disabilità fisica) e di problemi di memoria.

PRIMO CASO. La vittima in questione ha 76 anni e il 5 settembre Antonella Salerni si sarebbe introdotta all’interno del suo appartamento presentatosi come la moglie di un Questore e si sarebbe offerta di accompagnarla a casa, in modo da carpirne la fiducia. La vittima consentì l’ingresso nella sua abitazione offrendole ospitalità. In seguito, dopo aver indotto l’anziana signora a togliersi dal collo una catenina in oro ed averle sfilato un paio di orecchini, rappresentandole che non era prudente indossare oggetti di oro e rassicurandola che avrebbe riposto tali gioielli nella stanza da letto. In realtà la Salerni si sarebbe impossessata dei gioielli e di una somma di denaro custodita all’interno della borsa. 

SECONDO CASO. E’ il 15 settembre quando una signora si presenta negli uffici della Squadra Mobile per denunciare un furto nel suo appartamento, avvenuto due giorni prima. La donna di 81 anni precisò che, mentre si trovava all’interno della sua abitazione, insieme al marito, reduce da un delicato intervento chirurgico, ricevette la visita di due persone (un uomo e una donna), che appena entrate si sarebbero appropriate con mezzi fraudolenti di diversi gioielli preziosi. Precisamente Antonella Salerni avrebbe giustificato la presenza con l’intenzione di effettuare una visita di cortesia, in tal modo carpiva la fiducia della persona offesa, che consentì l’ingresso. Un attimo dopo, la donna indagata si intrattenne con la vittima, mentre Mosciaro con la scusa di andare in bagno, si sarebbe recato nella stanza da letto impossessandosi di un orologio di valore, tre bracciali in oro massiccio, quattro paia di orecchini, due spille in oro, un girocollo in oro, una fede nuziale, sottraendoli da un cassetto del comò. 

TERZO CASO. Da moglie di un Questore ad appartenente all’Arma dei carabinieri. La Salerni il 20 agosto avrebbe cambiato corpo di Armata ma non i metodi per derubare e truffare gli anziani. In questa circostanza, prospettando alla vittima la presenza di persone sospette, le avrebbe offerto la disponibilità ad accompagnarla ad effettuare acquisti all’interno di un minimarket. La fiducia ottenuta avrebbe permesso alla Salerni di sfilare le due catenine che aveva al collo, riponendole nella borsetta. La persona offesa successivamente si accorse che le due catenine non si trovavano nel borsellino e a questo punto sarebbe intervenuto Mosciaro (che fino a quel momento aveva svolto le funzioni di “palo”) il quale riferiva alla vittima che l’avrebbe aiutata nella ricerca delle catenine, simulando di avvisare i suoi parenti al fine di tranquillizzarla. Infine Antonella Salerni avrebbe invitato a cercare le catenine all’interno delle busta della spesa. Ma ovviamente non erano lì.

QUARTO CASO. Il 24 agosto scorso Mosciaro e Salerni, simulando una pregressa conoscenza con un anziano, avrebbero offerto la disponibilità ad accompagnarlo presso un esercizio commerciale con la loro autovettura. La vittima una volta preso posto sul sedile posteriore del veicolo non si accorse che Mosciaro sarebbe entrato in possesso con destrezza del portafoglio custodito all’interno del borsello, che la vittima aveva riposto sul sedile.

Le indagini sono state coordinate dalla procura di Cosenza diretta dal procuratore capo Mario Spagnuolo, mentre gli accertamenti sono stati condotti dalla Squadra Mobile di Cosenza agli ordini del vice questore Giuseppe Zanfini. 

Coloro che ritengono di essere stati derubati o truffati dagli odierni indagati possono chiamare il 113 o recarsi direttamente negli uffici della Squadra Mobile. Lo comunica la Questura di Cosenza.

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