martedì,Marzo 19 2024

Scoperta piantagione di "marijuana" a San Martino di Finita, due arresti

Scoperta piantagione di “marijuana”, due arresti dei carabinieri di Rende. Ecco come hanno scoperto tutto. Due persone incensurate, un 56enne e un 33enne cosentini, con innaffiatoio e zappa alla mano, intenti a coltivare piante di “marijuana” dell’altezza fino a 2 metri e mezzo. E’ questa la scena che si è presentata ai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Rende, coadiuvati

Scoperta piantagione di "marijuana" a San Martino di Finita, due arresti

Scoperta piantagione di “marijuana”, due arresti dei carabinieri di Rende. Ecco come hanno scoperto tutto.

Due persone incensurate, un 56enne e un 33enne cosentini, con innaffiatoio e zappa alla mano, intenti a coltivare piante di “marijuana” dell’altezza fino a 2 metri e mezzo. E’ questa la scena che si è presentata ai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Rende, coadiuvati dai militari delle Stazioni carabinieri di Lattarico, Luzzi, Rende e Rose, nel pomeriggio di ieri in contrada Timpe del comune di San Martino di Finita. Un terreno, dell’estensione di circa 500 are, adibito a vera e propria “piantagione di marijuana”, ov’erano presenti circa 60 piante dall’altezza media di 2 metri, dotato persino di sistema automatico di irrigazione. 

L’indagine dei carabinieri

L’operazione di servizio nasce dalle segnalazioni di alcuni cittadini che avevano notato strani movimenti in quella zona, a seguito delle quali i militari della Compagnia di Rende hanno predisposto mirati servizi di osservazione che hanno consentito, nel pomeriggio di ieri, di arrestare in flagranza di reato i due uomini con l’accusa di “coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti”. Nel corso delle successive perquisizioni domiciliari a casa del 56enne, i carabinieri hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro 2600 euro in banconote di vario taglio e 1 confezione di sostanza da taglio del tipo “mannite”.  

Gli arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati tradotti presso la casa circondariale di Cosenza. L’attività odierna mette in risalto l’importanza della collaborazione da parte dei cittadini per prevenire e reprimere i reati di ogni genere e la particolare determinazione con cui i militari del Comando Provinciale dei Carabinieri di Cosenza, agli ordini del colonnello Piero Sutera, contrasta il fenomeno dello “spaccio di sostanze stupefacenti”, vera e propria piaga sociale dell’intera area urbana.

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