Solo il 25 febbraio scorso, ma sembrano passati cento anni, Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva detto a proposito del Covid-19, che era prematuro parlare di “pandemia”. Purtroppo il virus ha iniziato a correre dall’Asia all’Europa, infettando mezzo mondo. E dunque adesso il nuovo Coronavirus è una pandemia, e farà compagnia all’Hiv, alla peste nera, all’H1n1 (influenza suina), alla Spagnola, alla Sars.
Senza essere pedanti, la differenza tra i due concetti è già nell’origine delle parole stesse, di derivazione greca. Epidemia, dà un’indicazione precisa in merito al luogo, quindi segna una zona circoscritta in cui avviene un contagio; pandemia, invece, allarga di molto il bacino di riferimento riferendolo a “tutto il popolo” che diventa potenzialmente a rischio. Quindi non c’è più una zona esente da rischi ma ogni area del pianeta potrebbe diventare un focolaio.
Chiarita questa differenza base, cerchiamo di capire in che modo le cose cambieranno ora che l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha sancito il passaggio da epidemia a pandemia, e soprattutto che ripercussioni ci saranno sulla popolazione in caso questo si verifichi. Intanto bisogna chiarire che la definizione di pandemia non è legata alla mortalità della malattia o al suo aggravarsi, ma solo a un dato di diffusione di una patologia che si trasmette in modo troppo veloce rispetto alla media attesa, e rispetto alla quale l’uomo non ha ancora una protezione immunitaria.
L’Oms era molto cauta nel bollare un’epidemia come pandemia. Per molte ragioni, soprattutto sociali, legate a conseguenze emotive, economiche, politiche. Insomma una decisione del genere non è stata presa a cuor leggero.
Esistono 6 fasi pandemiche. Leggiamo dal sito del Centro nazionale di epidemiologia dell’Istituto superiore di Sanità:
Fase 1. Periodo intrapandemico.
Fase 2. Non vengono scoperti nuovi sottotipi di virus influenzali.
Fase 3. Periodo di allerta pandemica.
Fase 4. Piccoli cluster epidemici.
Fase 5. Grandi cluster epidemici.
Fase 6. Periodo Pandemico
Dichiarata la pandemia l’Oms si mette in azione. Il primo atto è l’invio di suoi operatori nei luoghi colpiti dal virus, sollecitando i Paesi all’adozione misure precise come ad esempio il blocco di alcune attività o dei trasporti anche via terra per tentare di arginare il contagio. Non si tratta di consigli ma di ordini e il mancato rispetto delle disposizioni imposte dall’Oms è come contravvenire a delle norme internazionali, e implica l’applicazione di sanzioni contro il Paese in questione.
Nel dettaglio l’Oms andrà a pianificare e coordinare risorse aggiuntive in caso di possibili ondate future, effettuerà la sorveglianza per individure eventuali picchi del virus, valutando l’efficacia delle misure utilizzate revisionando i piani approntati, e ripristinando i servizi essenziali.