sabato,Maggio 11 2024

Lockdown, 630mila italiani hanno smesso di fumare. Ma le donne lo hanno fatto di più

Nella Giornata Mondiale Senza Tabacco, l’Istituto Superiore di Sanità ha diffuso uno studio volto a comprendere se ed in che modo siano cambiate le abitudini dei fumatori italiani durante lo stressante periodo del lockdown. Da tale studio, condotto durante il mese di aprile sotto forma di questionario anonimo, emergono dati contrastanti. Hanno smesso di fumare

Lockdown, 630mila italiani hanno smesso di fumare. Ma le donne lo hanno fatto di più

Nella Giornata Mondiale Senza Tabacco, l’Istituto Superiore di Sanità ha diffuso uno studio volto a comprendere se ed in che modo siano cambiate le abitudini dei fumatori italiani durante lo stressante periodo del lockdown. Da tale studio, condotto durante il mese di aprile sotto forma di questionario anonimo, emergono dati contrastanti.

Hanno smesso di fumare 630mila italiani

Da un lato, infatti, si apprende una buona notizia: circa 630mila italiani hanno deciso di smettere di fumare durante l’isolamento domiciliare, passando così dal 23,3% al 21,9% della popolazione. In particolare, hanno cessato il consumo di sigarette circa 206mila giovani tra 18 e 34 anni, 270mila tra 35 e 54 anni e circa 150mila tra 55 e 74 anni. Dall’altra parte, però, chi non è riuscito a smettere di fumare, ha aumentato il consumo di sigarette. Per circa 3,9 milioni di italiani, il consumo medio giornaliero di sigarette è passato da 10,9 a 12,7, con un incremento percentuale del 9,1%.

Le donne hanno fumato di più perché stressate

Da evidenziare che, tra questi, si è registrato un consumo nettamente superiore (pari a quasi cinque volte di più rispetto a quello degli uomini) da parte delle fumatrici donne, dichiaratesi particolarmente stressate dalla gestione domestica e familiare durante questo difficile periodo. Aumentano anche i fumatori che hanno deciso di virare su forme alternative come la sigaretta elettronica e i dispositivi a tabacco riscaldato. Gli utilizzatori (occasionali + abituali) di sigaretta elettronica prima del lockdown erano l’8,1% della popolazione italiana. Durante il lockdown, tale percentuale è salita al 9,1%, con un incremento degli utilizzatori pari a circa 436.000 persone. Mentre, gli utilizzatori (occasionali + abituali) di prodotti a tabacco riscaldato prima del lockdown erano il 4,1% degli italiani, ovvero circa 1.787.600 persone. Durante il lockdown, tale percentuale è salita al 4,4%, con un incremento degli utilizzatori pari a circa 130.800 persone.

Chi ha deciso di iniziare a fumare durante il lockdwn

Inoltre, un consumatore occasionale su cinque, dichiara di essere diventato abituale proprio durante il lockdown e molti di questi dichiarano di aver preso questa decisione in quanto conviventi con minori di 14 anni. «I dati dell’indagine – afferma Roberta Pacifici, direttore del Centro nazionale dipendenze e doping dell’Iss che ha condotto lo studio – ci dicono che il fumatore fortemente motivato ce la può fare a smettere e che situazioni di particolare emergenza sanitaria possono diventare una grande opportunità di salute».