sabato,Maggio 18 2024

Pronto Soccorso di Cosenza, si dimette Cersosimo: era il responsabile del reparto

Il timone passa alla dottoressa Paola Viggiani che avrà il compito di dirigere uno dei settori più complicati e in piena quarta ondata pandemica

Pronto Soccorso di Cosenza, si dimette Cersosimo: era il responsabile del reparto

Il dottore Giuseppe Cersosimo ha lasciato la guida del Pronto Soccorso di Cosenza. Dalla primavera scorsa era lui il responsabile del reparto dopo il trasferimento del dottor Mitaritonno a Saronno. Endocrinologo prestato alla medicina d’urgenza, Cersosimo passa ora il timone alla dottoressa Paola Viggiani che avrà il compito di dirigere uno dei reparti più complicati e in piena quarta ondata pandemica.

Una Medicina d’urgenza nata con un vizio

La situazione critica del Pronto Soccorso dell’Annunziata è un problema antico quanto l’ospedale stesso. Nato con un difetto di fabbrica, non è mai stato attrezzato, ab origine, a poter servire una provincia così vasta come quella cosentina. È sempre stato al centro di infuocati dibattiti, proposte di rinnovamento, spostamento, ma alla fine niente altro. I nodi, a queste latitudini, tendono a sovrapporsi ad altri nodi, fino diventare parti invisibili del corpo in cui sono nati. Così, anno dopo anno, invece di migliorare la situazione è peggiorata. La chiusura di molti presidi ospedalieri, è stato il colpo mortale, il virus l’ultima vangata di terra.

La visita dei Nas

A soffrire sono i pazienti, costretti a interminabili nottate su una sedia ad aspettare il proprio turno, i medici e gli infermieri che macinano turni massacranti al limite della sopportazione; il personale è ridotto all’osso, gli spazi inadatti. Una situazione fotografata dai Nas che, una settimana fa, hanno ispezionato anche il reparto d’urgenza rilevando criticità stranote tra cui la carenza di personale pari almeno al 50% della forza lavoro necessaria a garantire un servizio efficiente ed efficace; aree Covid e Non Covid non adeguatamente distanziate. Ma certo è che il Pronto Soccorso non può chiudere i battenti e che una soluzione deve essere trovata tenendo presente che non bastano nuovi spazi per tenere a bada questa ondata, servono medici, infermieri, personale specializzato che sta diventando sempre più raro da trovare.