Palazzo dei Bruzi, Giordano “vede” dieci anni di lacrime e sangue

«La fotografia asettica e fredda della situazione finanziaria in cui versa il Comune di Cosenza, a causa di radicati problemi gestionali consolidatisi negli anni, è tale da non consentire alternative alla proposizione di un piano di riequilibrio decennale e duro e oculato senza il quale si aprirebbe, a distanza di soli due anni, le porte di un nuovo dissesto finanziario». Lo ha detto l’assessore al Bilancio di Palazzo dei Bruzi, Francesco Giordano, che ha partecipato oggi alla seduta della commissione consiliare Bilancio, convocata dal presidente Gianfranco Tinto, e nel corso della quale sono state discusse e poi votate le pratiche che domani saranno sottoposte all’esame del consiglio comunale.

Il voto in commissione

L’esito della votazione in commissione ha fatto registrare, sia sul ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, che sul Documento unico di programmazione e del bilancio di previsione 2022/2024 e, inoltre, sulla salvaguardia degli equilibri di bilancio e sul piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari allegato al bilancio, il voto favorevole della maggioranza compatta (6 voti a favore), il voto contrario di Giuseppe d’Ippolito, Francesco Caruso e Ivana Lucanto e l’astensione di Francesco Luberto del Gruppo Bianca Rende Sindaca. Dalla minoranza è stata sottoposta all’attenzione di Giordano la corretta interpretazione da dare al parere espresso dall’organo di revisione sul bilancio di previsione 2022/2024.

Due ipotesi di lavoro

Sul punto, l’assessore ha risposto ponendo in evidenza la necessità di sdoppiare l’ipotesi di lavoro posta alla base dello stesso parere. «Nel caso in cui il bilancio 2022/2024 venga approvato prescindendo dal ricorso al riequilibrio decennale, lo stesso non potrebbe consentire all’Ente di ripianare il disavanzo di 24 milioni di euro e, pertanto, sarebbe da considerare tecnicamente squilibrato, con conseguente parere sfavorevole. Nel caso in cui il consiglio comunale opti per il ricorso al riequilibrio, quest’ultimo andrà valutato non più nell’ottica del breve periodo triennale, bensì in quella del più lungo arco temporale decennale».

L’appello ai consiglieri

Secondo Giordano, dunque, solo così il bilancio di previsione 2022/2024 può essere fatto oggetto di parere non sfavorevole, ma ciò che più di ogni altra cosa chiede ai consiglieri è «di esprimere il proprio sostegno alla decisione dell’Ente di prendere atto di tale squilibrio strutturale ereditato, quale soluzione obbligata, onde concedersi dieci esercizi finanziari entro i quali ripristinare gli equilibri generali di bilancio».

I rilievi dell’opposizione

Bianca Rende, Francesco Caruso e Giuseppe d’Ippolito gli hanno poi chiesto perché l’amministrazione non abbia, già in questa fase, fornito indicazioni dettagliate sulle varie manovre di entrata e di uscita riportate per macrovalori nel bilancio 2022/2024 e da porre alla base del prossimo piano di riequilibrio e Giordano, di rimando, ha chiarito che «in questa fase, l’amministrazione  non ha la responsabilità di fornire specifiche elencazioni che non siano di carattere meramente generale».

Aria di rivoluzione

Infine, di fronte alla richiesta dei membri della commissione circa la possibilità che il piano di riequilibrio richieda come condizione necessaria un cambiamento nei processi amministrativi del Comune, l’assessore ha ribadito che «non solo sarà necessario un cambio di rotta, ma una vera e propria rivoluzione senza la quale non si romperà il cordone ombelicale rispetto a procedure e prassi che negli anni hanno determinato l’attuale situazione finanziaria dell’Ente».

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