domenica,Maggio 12 2024

Incidente mortale a Cosenza, i familiari del 16enne presentano denuncia

La dinamica dell'incidente rimanda a una tragedia avvenuta in modo casuale, ma secondo i genitori della vittima alcuni testimoni raccontano una verità diversa

Incidente mortale a Cosenza, i familiari del 16enne presentano denuncia

Era appena uscito dal salone di un barbiere in via Panebianco. Shampoo e taglio, poi di corsa verso un sabato qualunque. Pochi metri percorsi sulla moto di grossa cilindrata e poi l’impatto con la Jeep della polizia. L’urto terrificante, il suo corpo sbalzato contro un muro, un passante che tenta di prestargli i primi soccorsi. Antonio Ruperti si rimette in piedi, lui che è giovane e forte. “Devo andare… devo andare” ripete un paio di volte prima di accasciarsi sull’asfalto. Morirà qualche ora dopo in ospedale. Tra un mese avrebbe compiuto sedici anni.

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La tragedia consumatasi ieri pomeriggio all’incrocio tra via Falvo e via Martorelli, alle spalle del tribunale di Cosenza, è ora oggetto di un’inchiesta da parte della magistratura. Non sarà facile poiché sulla vicenda gravano come macigni diversi nodi irrisolti. A primo acchito la dinamica rimanda a una collisione del tutto casuale, con responsabilità ancora tutte da accertare, ma comunque sospese tra il mancato rispetto di una precedenza da parte della Jeep e l’alta velocità – oltre cento km orari – con cui procedeva la moto.

Di diverso avviso, però, sono i familiari della giovane vittima che oggi hanno sporto denuncia davanti ai carabinieri. A loro avviso, infatti, ci sono alcuni testimoni – residenti del quartiere – secondo i quali la Jeep avrebbe manovrato in quel modo per tentare di arrestare la marcia della moto. A ciò si aggiunge anche un dettaglio relativo al proprietario di quella due ruote: non lo zio di Ruperti, come era inizialmente trapelato, bensì Valentino De Francesco, persona offesa nell’inchiesta antimafia “Reset” e suocero della vittima. Sembra che la sua moto fosse “attenzionata” da almeno tre giorni, ma di certo nessuno si aspettava di trovarci in sella il giovane Ruperti. Dirimenti saranno comunque i filmati delle telecamere di videosorveglianza presenti nell’area e che i carabinieri hanno già provveduto ad acquisire. Dalla visione di quei filmati, gli investigatori riusciranno forse a capire cos’è accaduto veramente in via Martorelli. Nell’attesa, permangono i dubbi. Incidente casuale oppure no? L’unica certezza è che mai come stavolta la verità non sta nel mezzo.

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Nel frattempo, subito dopo il decesso del ragazzo i carabinieri hanno posto sotto sequestro la salma e la sua cartella clinica. Nella giornata di martedì dovrebbe essere eseguita l’autopsia alla presenza dei medici legali indicati dalla Procura e di quelli nominati dalla famiglia Ruperti che, in questa vicenda, è rappresentata dall’avvocato Mario Scarpelli.