lunedì,Maggio 20 2024

«Diceva che era uno psicotico», il teste inchioda il pizzaiolo di San Sosti che uccise la ex in Svezia

L'accusato, Salvatore Aldobrandi, da tempo residente a Sanremo avrebbe fatto a pezzi nel '95 la donna

«Diceva che era uno psicotico», il teste inchioda il pizzaiolo di San Sosti che uccise la ex in Svezia

«Sargonia mi aveva parlato di lui. Non spesso, ma qualche volta sì. Ha detto che aveva un ex fidanzato che era uno psicotico: la prima volta che me ne ha parlato ha usato proprio questa parola. Mi ha raccontato che l’aveva minacciata, dicendo che se avesse auto un altro ragazzo l’avrebbe uccisa».

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A parlare è Nordin Kertat, l’ultimo compagno di Sargonia Dankha, scomparsa il 13 novembre del 1995, a Linköping, in Svezia e per la cui sparizione è finito sotto processo Salvatore Aldobrandi, 73 anni, originario di San Sosti (Cosenza), accusato di omicidio volontario aggravato dai motivi abietti e futili e soppressione di cadavere. L’imputato da anni è residente a Sanremo, ed è stato arrestato il 17 giugno scorso su ordine del gip di Imperia. Il cold case risale al 1995, quando il 13 novembre Sargonia scompare. I sospetti sono subito su Salvatore Aldobrandi, ai tempi 45enne con una pizzeria nella piccola cittadina di Linkoping, dove abitava anche Sargonia con la quale Aldobrandi aveva una relazione altalenante.

Il teste è stato ascoltato oggi davanti alla Corte di Assise di Imperia. Il pm Maria Paola Marrali, titolare delle indagini assieme al collega Matteo Gobbi, gli ha chiesto anche di confermare le deposizioni già rilasciate in Svezia in due occasioni dopo la scomparsa. Sargonia e Nordin si erano conosciuti nel 1995. Nordin dice di avere visto una volta Samuel: «In trent’anni cambiano le persone e non posso dire che sia lui (rivolto all’imputato, ndr) l’ex fidanzato di Sargonia».

La vittima raccontò che Aldobrandi si faceva chiamare Samuel. «Mi diceva che lui la molestava, la chiamava, la minacciava. Questo avveniva quando stavano insieme. All’inizio cercava di non permettere a quell’uomo di invadere la nostra relazione, ma riceveva telefonate e quando chiedevo chi fosse, diceva che era lui». Nordin ricorda di aver sentito che Samuel aveva raccontato di qualcuno che aveva impiccato la moglie e le aveva tagliato il collo, dicendo che avrebbe fatto lo stesso con lei. Nel raccontare gli ultimi giorni prima della scomparsa della ragazza, afferma: «Credo che fosse un lunedì, l’ho lasciata al mattino, sono andato in caserma e il lunedì sera sono tornato nel suo appartamento. Avevo le chiavi di casa, sono entrato e mi sono messo a sistemare, ho preparato da mangiare, l’ho aspettata, poi ero così stanco che mi sono addormentato. Mi sono svegliato la mattina e non c’era ancora».