giovedì,Maggio 16 2024

Cosenza, il Patto antimafia di Limbadi approda a Palazzo dei Bruzi

Don Ennio Stamile chiede anche ai sindaci del Cosentino di sottoscrivere i quattordici punti del manifesto contro la ‘ndrangheta e il racket

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Sono quattordici i punti con cui è stato stretto il Patto di Limbadi, un patto che tutti gli amministratori della provincia di Cosenza sono invitati a sottoscrivere per contrastare l’azione della criminalità organizzata. È un vero e proprio manifesto redatto dall’Università della ricerca, della memoria e dell’impegno (UniRiMi), che sorge appunto a Limbadi in un immobile confiscato alla ‘ndrangheta e che ha la finalità di porre un muro dinanzi al dilagare dell’usura e del racket.

Il rettore è don Ennio Stamile che ha spiegato a Palazzo dei Bruzi l’importanza di questa sinergia tra amministratori. In platea presenti in prima persona la sindaca di Casali del Manco Francesca Pisani, Lucio Di Gioia di Ceriano e Giuseppe De Santis di Rovito. Direttamente da Cetraro l’ex primo cittadino Giuseppe Aieta e i rappresentanti dell’Associazione Lucio Ferrami, il primo imprenditore ad opporsi al racket e ad essere ucciso dal clan tirrenico.

«Il nostro intento è quello di farlo sottoscrivere a tutti i comuni calabresi – ha evidenziato don Ennio Stamile -. Abbiamo iniziato nella provincia di Vibo Valentia dove sorge una della ‘ndrina più efferata, quella dei Mancuso, e siamo passati al Catanzarese. Oggi siamo qui a Cosenza partendo da quota 140 adesioni, più 40 firme di amministratori in Basilicata, cosa che ci riempie d’orgoglio. In questo caso abbiamo esportato un modello positivo».

«Purtroppo ci sono parti del nostro territorio particolarmente legate a dinamiche della ‘Ndrangheta e noi non abbiamo problema a dirlo – ha spiegato Franz Caruso -. Quando don Ennio Stamile mi ha proposto il Patto di Limbadi non ho avuto alcun dubbio a dare la nostra adesione e di rendermi promotore presso gli altri colleghi sindaci. Il periodo è particolare, perché pare che ci siamo un po’ affievoliti nella lotta alla criminalità, ma invece la ‘Ndrangheta è più viva che mai e sfrutta figure nuove. Noi vogliamo contrastarla e per farlo al meglio dobbiamo essere compatti e coesi».

Significativi gli interventi di Marcello Cozzi, presidente della Fondazione Interesse Uomo e dell’Arcivescovo della Diocesi Cosenza-Bisignano, Giovanni Checchinato. In apertura di articolo l’intervista video integrale di don Ennio Stamile.