Rende, successo per la decima edizione della Fiera del disco

Si è conclusa la Fiera del disco a Rende. L’evento, organizzato da Be Alternative Eventi & DISCORDIA ed inserito nel Calendario Fiera del Disco Centro/Sud Italia, ha avuto la durata di due giorni presso l’Hotel San Francesco. La decima edizione della Fiera del Disco ha interessato il weekeend del 27 aprile, tanto atteso da tutti gli amanti della musica in stile vintage.

All’insegna della musica e della grande passione per il vinile, nella sala meeting dell’Hotel San Francesco, tantissimi i dischi in vinile, i cd, i dvd, le riviste, le locandine e i gadgets. Tanto altro materiale è stato esposto per soddisfare tutti gli appassionati, i loro generi musicali preferiti e tutte le tasche. La fiera ha dato anche la possibilità di scambiare e rivedere i vinili con gli Espositori presenti. Dalle 10 alle 21, di entrambe le giornate, l’Hotel San Francesco ha ospitato una due giorni di espositori provenienti da tutta Italia: sono arrivati a Rende con il proprio carico di dischi, cd, dvd e musicassette, ma anche locandine e oggettistica vintage, in un percorso alla scoperta di cult e rarità del passato che hanno fatto la gioia dei collezionisti. Un settore, quello del vinile, in costante crescita, in grado di abbracciare fasce di utenti di ogni età ed estrazione.

Il fascino del disco in vinile resta immutato nel tempo, tornando fortemente in voga anche tra i giovanissimi. La Calabria non è indietro rispetto a questo processo e a testimoniarlo ci sono gli ideatori dell’azienda Southbound Press, una piccola fabbrica del vinile con sede a Cosenza. Lungimiranti, dunque, i giovani che già tre anni fa hanno lanciato l’idea di rivalutare una fetta di mercato in cui pochi credevano. Ad oggi, questa inversione di tendenza nel mondo della musica lascia ancora stupiti per il forte riscontro che ne è scaturito.

L’utenza che prima sembrava essere di nicchia, fra coloro che cercano ancora con meticolosità gli intramontabili “giradischi”, diventa sempre più attenta all’eleganza e al fascino del vissuto. Un salto consapevole nel passato a dispetto di tutto quello che la tecnologia rende troppo spesso spersonalizzato.

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