venerdì,Marzo 29 2024

Pisa, Taranto e Sambenedettese a rischio fallimento

Oltre all’Avellino, anche altre società rischiano si sparire. Le situazioni più gravi però coinvolgono i pugliesi, sommersi dai debiti non ancora quantificati dal presidente. I marchigiani incapaci di far fronte al deficit di 2 milioni di euro. Il presidente del Taranto Luigi Blasi Tre città nel caos. Tre compagini storiche che rischiano di dire addio al

Oltre all’Avellino, anche altre società rischiano si sparire. Le situazioni più gravi però coinvolgono i pugliesi, sommersi dai debiti non ancora quantificati dal presidente. I marchigiani incapaci di far fronte al deficit di 2 milioni di euro.

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Il presidente del Taranto Luigi Blasi

Tre città nel caos. Tre compagini storiche che rischiano di dire addio al mondo del calcio. Pisa, Sambenedettese e Taranto, sono ad un passo dal fallimento e per tutte e tre le compagini, la situazione sembra davvero di difficile risoluzione. A Taranto, i tifosi chiedono chiarezza in una vicenda che è diventata un vero e proprio braccio di ferro tra il patron Blasi e il sindaco Stefàno. Il presidente dei rossoblù, ha diramato un comunicato in cui precisa che la famiglia che gestisce il club, non è più in grado di far fronte alle spese previste per affrontare la prossima stagione. Non si parla di cifre, di scadenze, di programmi per salvare il calcio nella città pugliese. Da qui la reazione dei tifosi e soprattutto del sindaco che ha chiesto invano a Blasi di iscrivere almeno la squadra al campionato per garantire un futuro allo storico club. Niente da fare però, perché il presidente ha rilasciato un’altra intervista in cui dichiara di non voler spendere un solo euro per la società e di essere in attesa di trovare acquirenti. Altrimenti sarebbe liquidazione, fallimento e calcio dilettantistico. A Pisa la situazione se possibile è ancora più complicata. La trattativa, infatti, fra il presidente Pomponi e il sindaco Filippeschi, è in alto mare e, i due dirigenti, hanno praticamente interrotto il dialogo con conseguenze catastrofiche per il futuro del sodalizio toscano. Il numero uno del Pisa, non è in grado di far fronte alla situazione debitoria ed ha chiesto aiuto alle istituzioni. Il primo cittadino ha risposto che qualcosa si è mosso ma, anche in questo caso non si parla di cifre ne di chi ha intenzione di aiutare il sodalizio ad uscire dal caos. Trattativa arenata e palla in mano ai tifosi che oltre all’amarezza della retrocessione hanno diramato un comunicato nel quale chiedono al sindaco di fare chiarezza e di garantire una iscrizione che al momento è tutt’altro che sicura. Non c’è pace neanche per i tifosi della Sambenedettese che, a soli tre anni dall’ultimo fallimento, rischiano di rivivere un copione già visto. La Fifa Security, società che si occupa della sicurezza del “Rivera”, ha fatto recapitare alla dirigenza marchigiana, una istanza di messa in mora. Se entro cinque giorni, non verrà saldato il conto di 85.000 euro più la penale di altri 50.000, scatterà l’istanza di fallimento. La società ha dichiarato che questa situazione, arriva nel momento peggiore, viste le scadenze relative alla risoluzione delle comproprietà (22 Giugno) e all’iscrizione al campionato (30 Giugno). Inoltre, i giocatori si sono visti bloccare gli stipendi dal mese di Marzo fino ad oggi. L’ammontare totale dei debiti a questo punto è quantificabile in circa 2 milioni di euro. Cifra che sindaco e società non riuscirebbero a coprire. (Francesco Palermo)