mercoledì,Aprile 10 2024

Rigoli, Fornito e la migliore difesa d’Italia. Il Catania non è solo Calil e Di Grazia

Gli etnei vanno a caccia del primo successo lontano dal Massimino. Lo Monaco ha allestito un organico ricco di individualità che stenta a farsi apprezzare.  Il Catania è ancora intontito dalla retrocessione forzata dalla B. E’ come se stentasse a riprendersi dopo essere stato investito da un convoglio di treni, “I treni del gol” per l’esattezza.

Rigoli, Fornito e la migliore difesa d’Italia. Il Catania non è solo Calil e Di Grazia

Gli etnei vanno a caccia del primo successo lontano dal Massimino. Lo Monaco ha allestito un organico ricco di individualità che stenta a farsi apprezzare. 

Il Catania è ancora intontito dalla retrocessione forzata dalla B. E’ come se stentasse a riprendersi dopo essere stato investito da un convoglio di treni, “I treni del gol” per l’esattezza. L’inchiesta della Procura due estati fa ha spazzato via i sogni di una pronta risalita nella massima serie e ha lasciato al Massimino soltanto i ricordi e la più nobile tra le decadute della Lega Pro. Nel frattempo Pietro Lo Monaco ha ripreso in mano lo scettro: pieni poteri da amministratore delegato sommati ai compiti da direttore generale. Ha condotto un mercato frenetico, barcamenandosi tra cessioni eccellenti per far fronte alle pendenze pregresse e qualche arrivo importante: la base da cui partire, del resto, c’era già. Il presidente è Davide Franco, ma il proprietario resta Nino Pulvirenti. La classifica degli etnei è scritta della Disciplinare: il -7 pesa come un macigno. Il gap deriva da inadempienze amministrative e dal caso Castro: le possibilità che venga ridotto sono remote. A differenza di un anno fa, dove i punti sottratti furono 11, ai playoff parteciperanno nove squadre e i rossazzurri vorranno farsi trovare pronti. Insomma, chi incrocerà l’Elefantino nella post-season non se la vedrà per nulla bene.

La guida tecnica del Catania è stata affidata a Pino Rigoli, vecchia conoscenza del calcio cosentino che ha conquistato sul campo il diritto a sedere su una panchina prestigiosa dopo il buon campionato di Agrigento. Non entusiasma la piazza visto i risultati altalenanti, ma vanta la difesa meno battuta d’Italia tra i professionisti (a pari merito col Benevento) e cerca il primo acuto in trasferta. Lo Monaco lo ha blindato: senza mezze misure ha spiegato che non c’è possibilità che concluda la sua avventura alle falde dell’Etna prima di giugno.

Tra i pali Pisseri è la certezza, così come lo stopper Bergamelli. Al suo suo fianco in marcatura giostrerà il brasiliano Gil Drausio. Sulle fasce, invece, Di Cecco e Djordjevic: pronti a subentrare Nava, Bastrini e il promettente Parisi. Nel 4-3-3 il leader del centrocampo, capitano e idolo delle folle, è Biagianti. Al Marulla non dovrebbe giocare perché alle prese con un infortunio. Il suo posto sarà preso da Sasà Bucolo, catanese doc che in estate fu cercato anche dai Lupi. Verrà coadiuvato dal cosentino Fornito (da applausi alcune sue prestazioni) e da Mazzarani. Proprio l’arretramento in mediana dell’ex del Crotone è per adesso un esperimento ben riuscito. In attacco il pericolo numero uno del Catania è Di Grazia. Rientrato dal prestito all’Akragas è esploso letteralmente, giocherà sulla destra con Russotto dalla parte opposta. Da centravanti ha più chance Paolucci di Calil. Le alternative sugli esterni sono Barisic e Piscitella che finora hanno trovato poco spazio. (Alessandro Storino)

CATANIA (4-3-3): Pisseri; Di Cecco, Bergamelli, Drausio, Djordjevic; Fornito, Bucolo, Mazzarani; Di Grazia, Paolucci, Russotto. A disp.: Martinez, De Rossi, De Santis, Nava, De Santis, Parisi, Silva, Scoppa, Piermarteri, Piscitella, Calil, Barisic, Anastasi. All.: Rigoli