martedì,Maggio 21 2024

Lecce-Cosenza 3-1: Gliozzi illude, poi si usa troppo “rigore”

Il risultato non fotografa nel modo giusto Lecce-Cosenza. Ad aver rotto un equilibrio che sembrava indirizzare il match verso il segno “x” è stata una decisione, molto contestata, dell’arbitro. Il 3-1 finale matura a causa di un fischio discutibile, ma è innegabile che per i rossoblù la classifica si faccia estremamente pericolosa. In più i

Lecce-Cosenza 3-1: Gliozzi illude, poi si usa troppo “rigore”

Il risultato non fotografa nel modo giusto Lecce-Cosenza. Ad aver rotto un equilibrio che sembrava indirizzare il match verso il segno “x” è stata una decisione, molto contestata, dell’arbitro. Il 3-1 finale matura a causa di un fischio discutibile, ma è innegabile che per i rossoblù la classifica si faccia estremamente pericolosa. In più i rigori assegnati contro sono giunti a 9, probabilmente un record. 

Lecce-Cosenza, fuori Carretta e Mancosu

Le scelte iniziali dei due tecnici hanno due esclusi eccellenti. Corini lascia in panchina Mancosu, non al meglio, mentre Occhiuzzi rispolvera Gliozzi al fianco di Trotta. Per il resto è la formazione annunciata alla vigilia, con Crecco e Gerbo esterni e con Idda di nuovo al centro al centro di una difesa completata da Ingrosso e Legittimo. Il tecnico dei Lupi insiste sul 3-4-1-2 e non apporta accorgimenti al modulo. Sulla trequarti dei salentini, alle spalle di Rodriguez e Coda, c’è Mayer.

Fuochi d’artificio al Via del Mare

Non passano nemmeno trenta secondi che Hjulmand scarica un destro micidiale che si stampa sulla traversa. E’ il biglietto da visita dei padroni di casa, ma non incute alcun timore ai Lupi. Gliozzi, dopo aver fatto le prove generali qualche istante prima, raccoglie un assist di Petrucci e batte Gabriel con una zuccata precisa. Il Lecce impiega quattro minuti a riportare sui binari della parità il punteggio. Henderson imbecca Rodriguez in area, Legittimo lo stende e Coda spiazza Falcone dal dischetto. E’ una vendetta, considerato che all’andata gli parò un rigore che impedì ai suoi compagni di raddoppiare.

Crollano i ritmi

Dopo il primo quarto d’ora di fuoco, le due squadre abbassano i ritmi. Il Lecce cerca il fraseggio per vie centrali in modo da liberare Maggio e Gallo sulle fasce. Il Cosenza allarga spesso il gioco per garantire un buon numero di cross per le teste dei suoi due centravanti. Anche Tremolada spesso si allarga sulla destra per accendere la lampadina. Trotta dà profondità, l’ex Monza invece sgomita tra Lucioni e Meccariello. Azioni pericolose, però, fino al break nemmeno a pagarne e Lecce-Cosenza al 45’ recita 1-1.

Errore dell’arbitro decisivo

La ripresa inizia col freno a mano tirato, ma lo spartito è quello descritto sopra. Corini mescola le carte: fuori Coda ed Henderson, dentro Pettinari e Mancosu. Quest’ultimo ha subito sul destro la palla del vantaggio, ma si sbilancia all’indietro e calcia alle stelle. La risposta di Occhiuzzi è Bahlouli più Carretta per Tremolada e Trotta. Serve un episodio, però, per rompere l’impasse. Arriva puntuale ed è a favore dei salentini. Giua di Olbia fischia un secondo rigore al Lecce a causa di un’entrata di Sciaudone su Mancosu. L’intervento è sul pallone, scomposto, ma è sul pallone. Le sue proteste e quelle della panchina ospite sono giustificate, tuttavia non distraggono lo stesso Mancosu dal gonfiare la rete. Il tris a stretto giro di posta. Sueva si perde Maggio sugli sviluppi di un calcio franco, l’ex Benevento rimette al centro in acrobazia dove Maccariello elude Idda e fa 3-1 a porta vuota. La classifica di Serie B assume quindi aspetti differenti per le due formazioni. Giallorossi a -4 dal secondo posto che vuol dire promozione, rossoblù quartultimi a -3 dalla Cremonese.