Zaffaroni, il gigante di ghiaccio che lascia la scena ai suoi calciatori
Marco Zaffaroni non ama i riflettori. Fosse per lui, probabilmente, terrebbe le conferenze stampa saltuariamente. Ma risponde con disponibilità e in maniera esauriente dinanzi ad ogni quesito. Il tecnico del Cosenza è così concentrato sul campo che, come ha ammesso nell’intervista rilasciata a Patrizia De Napoli, non ha ancora avuto modo di visitare la città. Ieri sera, dopo la
Marco Zaffaroni non ama i riflettori. Fosse per lui, probabilmente, terrebbe le conferenze stampa saltuariamente. Ma risponde con disponibilità e in maniera esauriente dinanzi ad ogni quesito. Il tecnico del Cosenza è così concentrato sul campo che, come ha ammesso nell’intervista rilasciata a Patrizia De Napoli, non ha ancora avuto modo di visitare la città. Ieri sera, dopo la vittoria nel derby e con uno stadio in delirio, ha dato nuova prova di grande signorilità.
Subito negli spogliatoi
A margine dei sette minuti di recupero, quasi otto, ha abbandonato subito il rettangolo di gioco per lasciare la scena ai suoi calciatori. Vale a dire ai protagonisti del terzo successo negli ultimi quattro incontri. L’entusiasmo del pubblico ha contagiato ogni singolo elemento dello spogliatoio. Tutti meno lui, che mantiene la barra dritta e ammonisce di non trasformare l’euforia in presunzione.
Zaffaroni, il gigante di ghiaccio
Il derby è finito in mano ai Lupi che hanno battuto un Crotone volitivo, che c’ha provato, ma senza il giusto mordente. Modesto, che aveva chiesto di essere più provinciale dei cugini, è stato accontentato parzialmente. A mordere il freno e a pescare il jolly nella ripresa sono stati Rigione e compagni. Una prodezza, quella di Carraro, che ha reso onore al sold-out fatto registrare all’ombra della Sila. E, cosa più importante, incarnato la mentalità di Zaffaroni, il gigante di ghiaccio venuto dal nord.