domenica,Maggio 19 2024

Vaisanen, parla Arieta: «Questi i tempi di recupero, ma dipende tutto da un dettaglio»

L’infortunio di Vaisanen tiene banco in casa Cosenza, specialmente a margine dell’exploit con il Crotone. Il comunicato del club parla di «una frattura del quinto metatarso del piede destro» ed è una brutta gatta da pelare per Zaffaroni che ne aveva fatto uno dei suoi tre stantuffi difensivi. A spiegare gli scenari futuri è Felice Arieta, ex fisioterapista dei

Vaisanen, parla Arieta: «Questi i tempi di recupero, ma dipende tutto da un dettaglio»

L’infortunio di Vaisanen tiene banco in casa Cosenza, specialmente a margine dell’exploit con il Crotone. Il comunicato del club parla di «una frattura del quinto metatarso del piede destro» ed è una brutta gatta da pelare per Zaffaroni che ne aveva fatto uno dei suoi tre stantuffi difensivi. A spiegare gli scenari futuri è Felice Arieta, ex fisioterapista dei rossoblù ora a Bologna al seguito del dottore Pino Canonaco, esperto di medicina manuale. «Non è un ko di poco conto – spiega subito -. Andrebbe chiarito innanzitutto se si tratta di una frattura composta o scomposta. Vale a dire se i frammenti ossei sono ancora vicini (o attaccati) oppure se un frammento si è allontanato da un altro». 

Arieta, cosa cambierebbe?

«Essendo il quinto metatarso, per un calciatore parliamo di un punto di carico. E’ una zona molto importante e nel caso di frattura scomposta sarebbe opportuno un intervento chirurgico di riduzione e sintesi». 

Usiamo ottimismo. Quanto tempo servirà a Vaisanen?

«In caso di una semplice frattura composta, si procederà a tre settimane di immobilità con tutore e non più con gesso. A margine di questo lasso di tempo si dovrebbe iniziare una precoce riabilitazione, così da recuperarlo poi entro circa altri 40 giorni». 

E nel mentre come si terrà in forma il calciatore?

«L’ideale sarebbe tenere l’atleta allenato praticando attività aerobica (ad esempio nuoto e cyclette) già dopo un paio di settimane. Questo usando tutte le terapie fisiche e farmacologiche per accelerare la calcificazione dell’osso».