domenica,Maggio 19 2024

Zaffaroni: «Perdere fa male. Per le nostre potenzialità, non imputo nulla ai miei»

Bricia il ko del Cosenza nel derby con la Reggina. Il tecnico: «Noi dobbiamo fare la guerra con quelle che sono le nostre armi».

Zaffaroni: «Perdere fa male. Per le nostre potenzialità, non imputo nulla ai miei»

E’ la sconfitta più amara di tutte perché arrivata dinanzi ad 8.500 spettatori e in un derby molto sentito. Zaffaroni è l’amarezza fatta persona quando arriva in sala stampa perché avrebbe voluto regalare un Cosenza-Reggina differente al popolo dei lupi. «Perdere una partita così dà un grande dispiacere, ma i ragazzi hanno dato tutto – spiega -. Ora sfruttiamo la sosta per ripartire perché siamo arrivati un po’ corti a questo impegno di campionato. Siamo condizionati inoltre dagli infortunati».

«Colpa di un’ingenuità»

«Il ko è colpa di una palla che non doveva essere giocata in mezzo il campo – aggiunge Zaffaroni -. La squadra ha fatto la gara che doveva fare ed è stata punita da un’ingenuità. Il primo tempo lo abbiamo interpretato bene, creando anche delle opportunità per andare in porta. Dopo il gol abbiamo invece fatto confusione per poi esporci e provare a raddrizzare la contesa. Abbiamo le caratteristiche per sfruttare i calci piazzati, cosa che non stiamo facendo». Il calendario, a detta del tecnico, non ha dato una mano in questo periodo. «Sia a Lecce che oggi il Cosenza ha affrontato compagini di spessore, tra le migliori della Serie B. Speriamo di recuperare qualche calciatore, consapevoli che c’è tanto da fare per raggiungere il proprio obiettivo».

Zaffaroni e il problema difensivo

Le assenze di Vaisanen e Tiritiello hanno acuito il problema relativo alla difesa. In più in sala stampa gli viene chiesto conto di un baricentro basso. «E’ anche il valore dell’avversario che determina un certo atteggiamento tattico – chiude -. La Reggina, come il Benevento e il Lecce, ripeto essere compagini costruite per vincere il campionato. Noi dobbiamo fare la guerra con quelle che sono le nostre armi. In rapporto a quelle che sono le nostre potenzialità in questo momento, non posso imputare niente ai miei ragazzi».