venerdì,Marzo 29 2024

Castrolibero, rapporti tra ‘ndrangheta e politica: il caso della cooperativa “Orizzonte Verde”

Lunga testimonianza di Gianni Valder, ex presidente del sodalizio che eseguiva lavori di manutenzione ordinaria nel comune dell'area urbana cosentina

Castrolibero, rapporti tra ‘ndrangheta e politica: il caso della cooperativa “Orizzonte Verde”

Nuova udienza del processo sui presunti rapporti illeciti tra l’ex sindaco di Castrolibero, Orlandino Greco, l’ex vice sindaco, Aldo Figliuzzi e alcuni presunti esponenti della cosca “Bruni-zingari” di Cosenza, che all’epoca dei fatti contestati dalla Dda di Catanzaro, era tra le più attive nel territorio cosentino, come ha dimostrato la sentenza “Telesis“.

In aula è stato sentito l’ex presidente della cooperativa “Orizzonte Verde“, costituita nel 2005, Gianni Valder, che ha ricostruito i passaggi della vicenda, spiegando di aver chiesto aiuto ad Aldo Figliuzzi, in quanto in quel periodo era senza lavoro e doveva «mandare avanti la famiglia». Così, secondo quanto dichiarato dal testimone, nacque l’idea di creare una cooperativa che doveva occuparsi dei lavori di manutenzione nel comune di Castrolibero, che andavano dal taglio dell’erba alla pulizia delle strade.

Castrolibero, la testimonianza di Gianni Valder (ex presidente di “Orizzonte Verde”)

Gianni Valder, ex presidente della cooperativa “Orizzonte Verde”, su domanda dell’accusa ha ricordato l’episodio incendiario avvenuto nel febbraio del 2007. «Era un sabato sera, mi sono affacciato e ho visto che un mezzo prendeva fuoco. Si trattava di un’ape data in comodato dal comune di Castrolibero. Poi ho chiamato i vigili del fuoco e hanno spento l’incendio. Non ho pensato a un qualcosa contro di me, in realtà era un mezzo vecchio che aveva problemi dì accensione. Se c’era un accendino? Sì, ma non ricordo il tappo di plastica che puzzava di benzina».

Tra i soci fondatori della cooperativa “Orizzonte Verde” c’erano anche Mario Esposito e Marco Foggetti, all’epoca ritenuti vicini al clan “Bruni bella bella” di Cosenza. «Figliuzzi sicuramente fu il promotore, può darsi che negli incontri precedenti ci fosse anche il sindaco Orlandino Greco, che personalmente non conoscevo prima di far fondare la cooperativa. Pian piano abbiamo iniziato a comprare i mezzi, stipulando un contratto regolare con l’amministrazione comunale che si rinnovava annualmente».

Castrolibero, Mario Esposito e Marco Foggetti non potevano essere licenziati dalla cooperativa “Orizzonte Verde”

Quando si dovevano discutere le assunzioni, Gianni Valder ha riferito che si interfacciava con l’amministrazione comunale di Castrolibero, mentre nel 2015, fase delle indagini preliminari, aveva dichiarato di essere un «mero esecutore». E ha aggiunto: «Mario Esposito e Marco Foggetti non erano due grandi lavoratori e si pagavano in base alle ore lavorate, diciamo che erano ragazzi più vivaci rispetto agli altri, ma essendo soci non si potevano licenziare. Della loro situazione ovviamente ne parlavo con Greco e Figliuzzi, in quanto facevo dei rapporti su come si svolgevano le giornate. L’amministrazione comunale di Castrolibero, così come alcuni cittadini, non erano contenti dei lavori come venivano effettuati, soprattutto dei loro comportamenti e sono partiti dei richiami», uno dei primi a firma di Orlandino Greco nel luglio del 2005. «Ribadisco che nessuno aveva il potere dì mandarli via, dovevamo tenerceli. All’inizio c’era entusiasmo, ma poi hanno iniziato a non venire». Succede che arriva l’operazione “Telesis” e Mario Esposito viene arrestato. Così scatta il licenziamento, mentre dopo il suo ritorno in libertà avviene la riassunzione. Dopo questa fase arrivano altri rimproveri per iscritto da parte di Orlandino Greco, nei quali si chiedeva ai soci e dipendenti della cooperativa “Orizzonte Verde” di fare di più, mostrando un diverso attaccamento al lavoro.

Castrolibero, dallo stop alla cooperativa “Orizzonte Verde” ai lavori affidati a una società di Milano

Nel controesame, il testimone Gianni Valder ha risposto alle domande poste dagli avvocati Enzo Belvedere, Franco Sammarco, Paolo Pisani e Pasquale Naccarato. I primi due difendono Orlandino Greco, mentre i restanti assistono Aldo Figliuzzi. Durante l’escussione, l’ex presidente della cooperativa “Orizzonte Verde” ha rimarcato il fatto che pure i cittadini si lamentavano dei lavori di manutenzione nel comune di Castrolibero, non ricordando di ulteriori richiami di Orlandino Greco a Marco Foggetti, poi esibiti dall’avvocato Enzo Belvedere. Le attività lavorative, tuttavia, sono cessate in prima battuta nel 2009 e in maniera definitiva nel 2012, quando l’appalto fu vinto da una società di Milano.

Sempre nell’esame delle difese, nel caso di specie da quello condotto dall’avvocato Naccarato, è emerso che tra i lavoratori da assumere nella cooperativa c’era un 33% riservato ai soggetti gravati da precedenti penali che per statuto dovevano far parte di essa. Circostanza che è servita a giustificare gli ingressi di Mario Esposito e Marco Foggetti. Valder, tuttavia, ha detto pure che «Greco e Figliuzzi non mi hanno chiesto il voto né favori», sottolineando che «entrambi venivano a controllare se lavoravamo veramente, come nel caso di Figliuzzi, accompagnato il più delle volte da Andrea Pinna». Risposta giunta dopo una domanda dell’avvocato Paolo Pisani. In conclusione, Gianni Valder ha chiarito che «a parte Esposito e Foggetti, tutti gli altri lavoravano seriamente» e di non aver ricevuto nessuna imposizione da Figliuzzi.

Nella prossima udienza sarà sentito un altro testimone e l’accusa conta di citare anche gli imputati che hanno scelto di farsi giudicare con il rito abbreviato, tra cui i collaboratori di giustizia Adolfo Foggetti, Ernesto Foggetti e Marco Massaro, condannati in primo grado.

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