domenica,Maggio 19 2024

Corigliano Rossano, bullismo: adolescente pestata a calci, pugni e morsi

14enne tratta in inganno da due coetanee e un maggiorenne. Sullo sfondo futili motivi. Il padre: «Sembravano cannibali»

Corigliano Rossano, bullismo: adolescente pestata a calci, pugni e morsi

Un pestaggio in piena regola che ha visto come vittima un’adolescente di appena 14 anni, cardiopatica. Siamo nella zona periferica di Schiavonea a Corigliano Rossano. Due ragazze coetanee e un adulto di circa 24 anni con l’inganno fanno uscire di casa Francesca (il nome è di fantasia).

Una volta fuori la giovane viene aggredita e colpita ripetutamente con calci e pugni. I sanitari del pronto soccorso dello spoke di Corigliano Rossano. Ad assistere alla scena anche la sorella più piccola, di appena 5 anni, sotto shock. Il 24enne, secondo quanto trapela, sarebbe rimasto a guardare senza intervenire. Non si esclude che i tre avessero assunto sostanze alcoliche. Il padre della vittima, educatore, ha deciso di rendere pubblica l’intera vicenda «Oggi, non si sa in quale direzione si sta andando», ci ha detto durante l’intervista.

«Se ci fosse stato un motivo serio come avrebbero ridotta mia figlia? Per loro è stato come un gioco, fino alla fine sorridevano oltre a rivolgere espressioni volgari nei confronti di mia figlia che sanguinava. Ha morsi dappertutto – racconta – sembravano dei cannibali». L’uomo ha deciso di non denunciare perché i genitori degli aggressori, persone umili, oltre a sentirsi mortificati per l’accaduto si sarebbero scusati. «Una eventuale condanna servirebbe a poco, il problema è culturale. E poi, vorrei dare un’altra possibilità a queste ragazze purché si ravvedano».

«I nostri giovani bruciano le tappe troppo velocemente, come genitori dobbiamo darci una regolata». Il papà dell’adolescente colpita sottolinea l’importanza di fare prevenzione, non solo in famiglia ma anche nella scuola: «Se oggi la scuola pensa più ai numeri o a promuovere i ragazzi, e trascura i bisogni comportamentali di terza fascia dell’emotività, è chiaro che i rischi aumentano. Bisogna imparare a stare al mondo, non possiamo massacrare le persone così».