giovedì,Marzo 28 2024

Cosenza, approvato il piano di riequilibrio ventennale. Caruso: «Mancava un atto di verità»

Dalla relazione dell'assessore Giordano emerge una situazione critica ma non impossibile. Il sindaco tranchant: «È un risanamento di lacrime e sangue solo per chi non ha mai pagato»

Cosenza, approvato il piano di riequilibrio ventennale. Caruso: «Mancava un atto di verità»

Il Consiglio comunale, presieduto da Giuseppe Mazzuca, ha approvato con 18 voti a favore e 7 astenuti, il Piano di riequilibrio finanziario pluriennale ex art. 243 bis del Testo Unico degli Enti locali 267 del 2000.

La seduta di oggi, ha visto il ritorno nell’aula consiliare dell’assessore Francesco De Cicco per effetto della cessazione ex lege della sospensione dalla carica. Con suo decreto il sindaco Franz Caruso ha, proprio oggi, riattribuito a Francesco De Cicco le deleghe assessorili alla Polizia Municipale e alla Manutenzione. Del decreto del Sindaco è stata data comunicazione al Consiglio comunale nella seduta odierna. L’Assessore De Cicco è stato accolto con manifestazioni d’affetto dal sindaco e dai colleghi di giunta e da tutta l’aula del Consiglio. Prima della relazione dell’Assessore al bilancio Francesco Giordano che ha relazionato sul piano finanziario pluriennale, il Presidente del Consiglio comunale Giuseppe Mazzuca ha chiesto all’aula di osservare un minuto di raccoglimento per la scomparsa, avvenuta nei giorni scorsi, di Elio Corrente, già assessore e consigliere comunale di Palazzo dei Bruzi.

La “cura” Giordano: «Possiamo rientrare ma a una condizione»

«Le problematiche finanziarie del Comune – ha detto l’assessore Giordano – avevano spinto la vecchia amministrazione ad aderire ad un altro Piano di riequilibrio, l’ultimo in ordine di tempo. La vecchia procedura di riequilibrio scontava un carico di residui parecchio elevati soprattutto sul lato entrate, che erano stati atti oggetto nel 2015 di un accertamento straordinario e che, per la difficoltà a riscuoterli, avevano determinato tutta una serie di problemi prodromici al dissesto. Si tentò la strada del riequilibrio ma non si riuscì e il Comune fu poi costretto, nel 2019, a dichiarare il dissesto».

L’Assessore Giordano ha sottolineato come «Il comune di Cosenza registri percentuali di riscossione che non sono da città moderna e questo genera un circolo vizioso che non consente al Comune di garantire una qualità elevata dei servizi. Se apparteniamo ad una comunità, per senso civico e buon senso dobbiamo, comunque, anche in presenza di situazioni del genere, collaborare alle spese che quella comunità deve sostenere per se stessa e per tutti coloro che ne fanno parte. Dire che il Comune di Cosenza riscuote in conto residui soltanto il 9 % delle entrate che riporta, è assolutamente insostenibile.

Eravamo partiti da un disavanzo accertato, a rendiconto 2021, di poco più di 23 milioni di euro per il quale avevamo dovuto optare per il ricorso al riequilibrio perché non eravamo in grado di ripianarlo nell’arco temporale del triennio. Il piano di riequilibrio ci dava 10 anni di tempo per rientrare. Ad aggravare la condizione di disavanzo dell’Ente è stata la manovra di bilancio del 2023 che contiene in sé una decisione incomprensibile: il rimborso dell’anticipazione di liquidità che i comuni hanno contratto nel lontano 2013 fino a tutto il 2015, e parliamo di un importo che per il Comune di Cosenza si dovrebbe aggirare intorno a 140 milioni, non è più di competenza della commissione straordinaria di liquidazione, ma torna ad essere di competenza dell’Ente in bonis».

«Ci hanno imposto – ha proseguito – di riesporre a rendiconto il fondo anticipazione di liquidità. La questione è che fare una cosa del genere ad un Comune in dissesto senza trasferirgli anche i residui attivi ha comportato in automatico la registrazione di un disavanzo aggiuntivo esattamente di 95 milioni, cioè dell’importo del Fal. Il disavanzo iniziale di 23 milioni è stato, dunque, aumentato di ulteriori 95 milioni. A questi due elementi passivi si sono aggiunti poco più di 2 milioni di debiti fuori bilancio, un accantonamento ulteriore per passività potenziali di 180 mila euro, 728 mila euro di fondo contenzioso e un disavanzo presunto, a rendiconto 2022, di ulteriori 23 milioni. E poi l’altra posta con la quale abbiamo dovuto stanziare tra le nostre passività ulteriori 2 milioni 800 mila euro che è il monte complessivo di perdite Amaco al 31 dicembre 2021 e nel corso del 2022. A tutte queste passività, che hanno portato il monte complessivo di disavanzo da 23 milioni a 148 milioni in prima battuta, contribuisce il disavanzo presunto, che abbiamo dovuto dichiarare per il 2022, di 23 milioni. Un ulteriore regalo che deriva dalla modifica all’articolo 255 del Tuel. Alla fine abbiamo dovuto dichiarare di dover far fronte ad una massa passiva non più di 23 milioni che era il disavanzo del 2021, ma siamo arrivati a 148 milioni ai quali bisogna aggiungere anche il mutuo che la commissione straordinaria di liquidazione ci ha chiesto nell’ottica del piano di riequilibrio, di 72 milioni. Dobbiamo far fronte ad una massa passiva di 219 milioni che apparentemente sarebbe insostenibile per ogni comune.

Abbiamo fatto una serie di valutazioni e siamo arrivati alla conclusione che si tratta di un disavanzo fondamentalmente tecnico. L’indebitamento reale non era così enorme. Dei 219 milioni, indebitamento vero ne abbiamo ben poco e molto contenuto, non da rendere impossibile le operazioni di riequilibrio. A partire dal 2028 dovremmo riuscire a riscuotere, tra conto competenze e conto residui, il 45%. Basterebbe questa operazione per recuperare 167 milioni tutti computati tra le risorse tecniche che andrebbero utilizzate per garantire la corretta copertura di buona parte della massa passiva nell’arco di 20 anni».

Caruso: «Chi mi ha preceduto avrebbe dovuto fare come noi»

«Credo – ha detto il sindaco Caruso – che è stato fatto qualcosa di importante sotto il profilo della organizzazione del lavoro. Bisogna ricordare che noi abbiamo fatto quello che gli altri non hanno fatto. Abbiamo passato due anni e due mesi ad approvare bilanci non nostri, bilanci veri. È vero – ha aggiunto Franz Caruso- la situazione nella quale ci troviamo non nasce dieci anni fa, ma molti anni fa, ma chi si è avvicendato nella guida del Comune doveva fare quello che oggi noi stiamo facendo: un atto di verità che poteva portare il Comune ad avere una situazione quanto meno chiara e cristallina. Non è – ha puntualizzato – un Piano di riequilibrio lacrime e sangue tout court. Potrebbe risultare tale solo per chi non ha mai pagato in questa città. Noi invece dobbiamo farli pagare. Le tariffe con il dissesto sono già al massimo e quindi non si aumenta nessuna tariffa».

Chi non ha mai pagato adesso dovrà farlo per il bene di tutti

«Abbiamo aperto la strada ad un discorso diverso di solidarietà che tiene conto delle difficoltà dei nostri cittadini, prevedendo la possibilità di rateizzare non solo quanto dovuto oggi, ma anche quello che bisognava corrispondere ieri. Se il piano ha un fondamento ce lo diranno il Ministero e la Corte dei conti. Non abbiamo tagliato le spese con l’accetta, sono state ponderate e misurate e sono compatibili con quello che è un piano delle entrate. Il disavanzo dei 24 milioni è frutto anche quello di una mancata attivazione delle procedure per il recupero che alla fine deve essere anche coattivo se i cittadini non pagano».

«La città può stare tranquilla – ha concluso Caruso – e i nostri concittadini possono dormire sonni sereni. Stasera abbiamo scritto una bella pagina per la nostra città. Abbiamo fatto quello che dovevamo fare con responsabilità e la portiamo avanti».

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