giovedì,Maggio 16 2024

Discarica di Scala Coeli, «nel progetto un impianto per il trattamento del percolato»

Il circolo Legambiente Nicà interviene ancora una volta sullo sversamento che ha causato il sequestro del sito: «Come è stato possibile?»

Discarica di Scala Coeli, «nel progetto un impianto per il trattamento del percolato»

«Nell’area della discarica di località Pipino del comune di Scala Coeli, secondo le previsioni progettuali dovrebbe esserci un impianto di trattamento del percolato prodotto ma trovandosi nello stato di “Pipino” dove è possibile tutto e il contrario di tutto il condizionale è d’obbligo». È quanto si legge in una nota del circolo Legambiente Nicà.

«Nella relazione 2.3, Relazione tecnica impianto di trattamento percolato allegata al decreto 14284/2019 di autorizzazione – continua – viene spiegato il funzionamento del sistema di trattamento del percolato con la tecnologia scelta a osmosi inversa. Il trattamento del percolato produrrà due flussi: effluente liquido depurato, rispondente alle caratteristiche stabilite dalla Tab. 3 del D.Lgs.152/2006, che sarà recapitata al punto di scarico indicato nella Tavola planimetrica; concentrato contenente gli inquinanti sottratti al percolato. Tale concentrato sarà reimmesso in discarica, in base a quanto consentito dalla norma (D.Lgs. 36/2003)».

«I benefici ambientali sono evidenti in maniera immediata, poiché – prosegue la nota – si annullano i rischi dovuti alle operazioni di trasporto e smaltimento del percolato presso impianti esterni di trattamento. L’impianto di trattamento proposto consente, infatti, di evitare il trasporto su strada di notevoli quantità di rifiuto liquido, riducendo l’impatto ambientale veicolare e l’eventuale rischio di sversamenti accidentali, permette di chiudere integralmente il ciclo del percolato sul luogo di produzione stesso del rifiuto, di renderne molto flessibile ed autonomo lo smaltimento, svincolandosi da impianti di trattamento esterni e quindi di poter far meglio fronte a periodi particolarmente piovosi che possono necessitare di grandi quantità di liquidi inquinanti da gestire. L’impianto proposto garantisce una marcia regolare sulle 24 ore giornaliere per 330 giorni annui e una capacità di trattamento del percolato di 2.1 m3/h, equivalenti a 50 m3/giorno».

Conclude Legambiente: «Con un impianto del genere, progettato per il trattamento del percolato prodotto dalla discarica in loco, come è stato possibile lo sversamento incontrollato del percolato presente nella discarica al 22/06/2023?».

(Nella foto la discarica al 22 giugno 2023: «Il livello raggiunto dal percolato – si legge nella nota – è evidenziato dal cambio di colore del telo, si potrà stimare che l’altezza del battente non è inferiore al metro (D.Lgs 36/2003). L’elemento scuro è la parte a vista del sistema di aspirazione).