domenica,Maggio 12 2024

Lo sgambetto sul nuovo ospedale e l’ira di Ciacco: «L’esproprio di Arcavacata andrà a beneficio di due famiglie»

Il consigliere si unisce al coro di sdegno per la mossa di Occhiuto che sulla location rimette tutto in discussione, e insinua il dubbio su una speculazione in atto

Lo sgambetto sul nuovo ospedale e l’ira di Ciacco: «L’esproprio di Arcavacata andrà a beneficio di due famiglie»

«Manifesto il mio convinto e solidale apprezzamento per la presa di posizione che, ieri pomeriggio, ha assunto la giunta municipale di Cosenza, presieduta dal nostro sindaco, con la quale è stato motivatamente e pertinentemente stigmatizzato il decreto del dirigente regionale che, per la costruzione del nuovo ospedale della città di Cosenza ha, contro ogni previsione,  riattivato la procedura dello studio di fattibilità». Così in una nota il consigliere comunale Giuseppe Ciacco.

«Ha perfettamente ragione il mio sindaco: la parola di Occhiuto vale zero e quel decreto è una vergogna. E io aggiungo che è un autentico atto di pirateria politica. Consumato sì, da un accondiscendente burocrate, anche voltagabbana, il quale certamente però, è stato spalleggiato e istigato dal decimo piano della Cittadella. E allora, ha fatto bene il governo municipale della città di Cosenza a far sentire alta e nitida la sua voce, ribadendo coerentemente, l’indiscutibile validità strategica del sito di Vaglio Lise e valorizzando, contestualmente, la solennità della pronuncia del Consiglio Comunale. 

Il sito di Vaglio Lise è stato opportunamente selezionato con uno studio di fattibilità, serio e articolato, che è costato ai calabresi circa 800mila euro. Il sito di Vaglio Lise è stato deliberato dal Consiglio Comunale di Cosenza, che è l’unico organo deputato a scegliere la localizzazione del nuovo Ospedale. E guarda caso, un anno fa la pensava esattamente così, anche l’attuale ras regionale.

Costui, il 28 giugno del 2022, ai microfoni della LaC News24, testualmente dichiarava: «Non decido io dove, questa scelta compete alla città.  Io avrei preferito che la scelta fosse orientata a sud, per evitare di marginalizzare il centro storico. Tuttavia, le scelte urbanistiche competono alla città». E guarda caso, qualche anno fa la pensava esattamente così, anche l’allora potestà comunale. Costui, il 29 settembre 2015, in un comunicato, pubblicato sul sito istituzionale del Comune di Cosenza, testualmente dichiarava: «L’ente regionale ha il compito della programmazione e non quello sulla scelta dell’ubicazione del sito all’interno della città. La scelta dell’ubicazione spetta all’amministrazione comunale».

E allora, una domanda sorge spontanea. Quali inconfessabili interessi sono nel frattempo lievitati, talmente irrefrenabili, da imporre una piroetta così camaleontica? Quali sono le vere e, altrettanto, inconfessabili ragioni di quel decreto dirigenziale? – si chiede il consigliere -. Il decreto del dirigente della Regione Calabria, attraverso un’indecente bruttura amministrativa, manda al macero 800mila euro di denaro pubblico e sfregia, oltraggiandola, la dignità del Consiglio comunale di Cosenza. Quel decreto dirigenziale allora, va immediatamente revocato ovvero annullato. Perché, fra l’altro, apre la porta a torbidi tornaconti speculativi: espropriare ad Arcavacata, cinque ettari di terreno agricolo, significa elargire, a due soli nuclei familiari – sperando che l’Unical rinunci all’indennità di esproprio – una barca di euro.

Che vergogna.  E poi, chi l’ha individuata l’area di Arcavacata? Qualche arrugginito “aiutante” di sala? Per non parlare della farsa del terzo sito che, al momento, è un oggetto apparentemente misterioso. E però mi domando: è per davvero così misterioso? O potrebbe essere Muoio Piccolo? Muoio Piccolo è un’area molto cara a certi famelici “figuri” politici. E anche la storiella che il nuovo Ospedale deve sorgere vicino alla Facoltà di Medicina dell’Unical è un’intollerabile ipocrisia. Ma perché, a Roma, il Policlinico universitario è attaccato alle aule universitarie? E allora basta! Basta con le mascherate! Come è possibile dire: il nuovo ospedale della Città di Cosenza, lo costruiamo a Rende?

Roba da far salire il sangue agli occhi!  Salvo a non pensare che quel decreto sia un infido cavallo di Troia, funzionale alla vergognosa legge truffa della città unica! Ma forse, è proprio così. E però, a nessuno può essere consentito di insultare, così sfacciatamente, la città di Cosenza. Nemmeno al Presidente della Giunta regionale; figurarsi poi se può essere consentito ai suoi cavalier serventi. Cosenza non può essere espropriata del suo Ospedale.  La scelta di Vaglio Lise va difesa con le unghie e con i denti. Anche in sede giurisdizionale, perché quel decreto è, anche, un indecente manifesto di illegittimità amministrativa.  E la deliberazione della Giunta Municipale va, provvidamente, proprio in questa direzione.  Nella direzione giusta! E io penso che, nell’ora grave che volge, anche il Consiglio comunale debba tornare a riunirsi per licenziare un deliberato che faccia giustizia, sotto ogni profilo, della vigliacca imboscata che, quel decreto dirigenziale, ha teso alla città di Cosenza».

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