giovedì,Maggio 16 2024

Quindici condanne a Cosenza per estorsioni mafiose, usura e droga

Si conclude in primo grado il processo "Testa del serpente", prologo della maxi-operazione che a settembre del 2022 metterà in ginocchio i clan locali

Quindici condanne a Cosenza per estorsioni mafiose, usura e droga

En plein di condanne, così come richiesto dal pubblico ministero Corrado Cubellotti. Alcune più pesanti di quanto invocato dalla stessa accusa, altre più leggere come quella di Alberto Turboli, che a fronte di una richiesta di otto anni e dieci mesi di carcere ha incassato solo due anni e un mese di pena. Si è concluso così, poco fa, il processo che vedeva quindici persone sotto accusa a vario titolo per estorsioni, droga, usura e armi, tutti reati aggravati da metodo e finalità mafiose. Si tratta dell’inchiesta – nome in codice “Testa del serpente” – che a dicembre del 2019 anticipa tutti i temi che saranno trattati tre anni più tardi dalla maxi-operazione “Reset”: la riorganizzazione delle cosche di Cosenza, l’ascesa dei nuovi capi, il “sistema” che sovrintende al narcotraffico e, buon ultimo, l’esercizio del racket.

Non a caso, alla sbarra figurano alcuni volti noti alle cronache come i fratelli Luigi, Marco e Nicola Abbruzzese, considerati oggi leader nel traffico di eroina in città. Proprio loro hanno incassato le pene più severe, addirittura superiori rispetto a quelle chieste dal pubblico ministero. Con loro, in origine c’era pure quel Roberto Porcaro – già condannato a 11 anni in abbreviato – che prima di diventare collaboratore di giustizia aveva assunto il ruolo di viceré del crimine locale, secondo solo al boss Francesco Patitucci.

“Testa del serpente”, dunque, rappresenta un po’ il prequel di “Reset” e se è diventato un processo autonomo lo si deve solo a un’emergenza, registrata proprio sul finire del 2019. In quel periodo, infatti, gli investigatori si accorgono che le pressioni estorsive su alcune vittime operate dagli Abbruzzese e da Porcaro hanno superato il limite di guardia, con pestaggi e intimidazioni connotati da violenza allarmante. E così decidono di bruciare i tempi e arrestare una ventina di persone, un assaggio della tempesta che si scatenerà il primo settembre del 2022. Quella pronunciata oggi è ancora una sentenza di primo grado. Di seguito, l’elenco delle condanne. 

  • Luigi Abbruzzese 15 anni e 3 mesi
  • Marco Abbruzzese 18 anni e 3 mesi
  • Nicola Abbruzzese 15 anni e 3 mesi
  • Franco Abbruzzese 9 anni e 6 mesi
  • Domenico Iaccino 6 anni e 2 mesi
  • Francesco Casella 6 anni e 2 mesi e 20 giorni
  • Pasquale Paco Germano 2 anni e 4 mesi
  • Adamo Attento 6 anni e 2 mesi e 20 giorni
  • Alberto Turboli 2 anni e 1 mesi
  • Giovanni Drago 2 anni e 8 mesi
  • Andrea Greco 9 anni e 6 mesi
  • Antonio Marotta 9 anni e 6 mesi
  • Antonio Abruzzese 7 anni e 6 mesi
  • Antonio Bevilacqua 7 anni e 6 mesi
  • Claudio Alushi 7 anni e 8 mesi