domenica,Maggio 19 2024

Rende, presentato al Museo del Presente il libro del magistrato Marisa Manzini | VIDEO

L'iniziativa dell'Istituto comprensivo di Rende- Commenda. L'autrice: «La 'ndrangheta si basa essenzialmente sulla famiglia»

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Il libro del magistrato Marisa Manzini, Donne custodi – donne combattenti, come una traccia di lavoro per educare i ragazzi alla lotta alla ‘ndrangheta ed al malaffare ma anche al contrasto della violenza di genere, con una riflessione sul ruolo dell’universo femminile nella società. Per iniziativa dell’istituto comprensivo di Rende-Commenda, diretto da Simona Sansosti, gli alunni della scuola secondaria di primo grado Pierre De Coubertin hanno incontrato e dialogato con l’autrice nel corso di un dibattito ospitato al Museo del Presente, introdotto dalla docente Carmela Formoso, con la partecipazione del Sottosegretario all’Interno Wanda Ferro, della dirigente dell’Ufficio Scolastico provinciale di Cosenza Loredana Giannicola, del comandante del reparto operativo dei carabinieri Dario Pini.

Donne protagoniste, nel bene e nel male, quelle che perpetuano il disvalore della criminalità nella sfera familiare e donne che si ribellano a questo circolo vizioso, rischiando di pagare un prezzo altissimo. Ma con in mano un potere straordinario: «Quello di portare la ndrangheta verso l’estinzione – ha detto Marisa Manzini – Perché come in tutte le famiglie le madri trasmettono ai figli i propri valori. La ‘ndrangheta si fonda sostanzialmente sulla famiglia. La donna ha il ruolo di educare i figli. Bisogna agire affinché le donne acquisiscano la consapevolezza del potere che hanno nelle mani: quello di portare la ‘ndrangheta alla sua eliminazione se solo vorranno trasferire ai loro figli valori diversi».

Sul tema della violenza di genere il magistrato ha aggiunto: «Le nuove norme appena introdotte certamente potranno garantire dei risultati su questo fronte, ma la repressione non è mai sufficiente: «Occorre l’attività preventiva da compiere, in particolare sui giovani. In questo contesto assume straordinaria rilevanza la scuola in quanto agenzia educativa».

La manifestazione si inserisce nell’alveo di un duplice progetto promosso dalla scuola, teso a promuovere la lettura tra i banchi, ma anche a riflettere sulla legalità e sul rispetto delle regole «valori veicolati non solo attraverso i libri – ha affermato Simona Sansosti – ma con l’esempio concreto portato da persone quotidianamente impegnate su questo fronte».