lunedì,Maggio 20 2024

Il saluto di Mario Spagnuolo, dall’omicidio Cosmai al crimine finanziario: grande folla per il suo addio alla toga | VIDEO

Il magistrato va in pensione dopo 43 anni di servizio. Tanti colleghi presenti alla cerimonia di commiato. Le dichiarazioni del procuratore rilasciate al nostro network

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Una cerimonia di commiato durata circa un’ora nel corso della quale sono interventi rappresentanti dell’avvocatura e della magistratura calabrese. Così il magistrato di Cosenza Mario Spagnuolo ha dato addio alla toga che ha indossato per circa 43 anni, rivestendo prima le funzioni di giudicante e poi di pubblico ministero, ruolo, quest’ultimo, che lo ha visto protagonista in prima linea sia agli inizi in procura a Cosenza, passando per la Dda di Catanzaro (con l’incarico di procuratore aggiunto) e la procura di Vibo Valentia (da procuratore capo) e infine il ritorno a Cosenza, città in cui è nato.

Otto anni da capo dell’ufficio trascorsi non senza difficoltà di tipo organizzativo e giudiziario, ma arricchiti di indagini contro la criminalità organizzata “liquida”, come la definì dopo un’operazione antidroga, e la pubblica amministrazione, senza dimenticare le due indagini di rilievo sulla sanità – da “Coopservice” a “Sistema Cosenza” – e quelle di natura economica, nel tentativo di far emergere gli arricchimenti illeciti di imprenditori attraverso società fallite. Tanti i magistrati presenti.

Dai pubblici ministeri in servizio a Cosenza ai procuratori di Catanzaro (il procuratore vicario Vincenzo Capomolla), Vibo Valentia (il procuratore capo Camillo Falvo), Lamezia Terme (il procuratore Salvatore Curcio), Locri (il procuratore capo Giuseppe Casciaro), l’Avvocatura generale dello Stato, rappresentata dal magistrato Beniamino Calabrese, il presidente uscente del tribunale di Cosenza Maria Luisa Mingrone e il nuovo procuratore facente funzioni di Cosenza, Antonio D’Alessio, attuale procuratore aggiunto.

Hanno partecipato all’evento, svoltosi nella sala della Biblioteca civica “Arnoni” del tribunale di Cosenza, anche il presidente del tribunale di Castrovillari Massimo Lento, l’ex procuratore capo di Cosenza, Dario Granieri, la presidente della Corte D’Assise di Cosenza, Paola Lucente, i giudici togati Urania Granata, Francesca De Vuono e Francesco Luigi Branda, nonché il presidente della sezione gip/gup Piero Santese, prossimo ai saluti in quanto destinato alla sezione penale della Corte d’Appello di Catanzaro.

In prima fila pure l’arcivescovo di Cosenza Giovanni Checchinato, il prefetto di Cosenza Vittoria Ciaramella e il sindaco della città Franz Caruso, tutti gli esponenti delle forze dell’ordine (Arma dei carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato) e avvocati del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Cosenza e penalisti cosentini, vedi Franco Sammarco, Nicola Carratelli e Antonio “Ninì” Feraco. Infine, hanno assistito alla cerimonia i familiari di Mario Spagnuolo e la polizia giudiziaria che ha lavorato in stretta sinergia con il magistrato negli ultimi otto anni. Il tutto si è concluso con un ampio buffet organizzato nell’aula 16.

Nell’intervista rilasciata al nostro network, il procuratore Spagnuolo ha tracciato un bilancio della sua attività professionale, evidenziando un approccio laico e ricordando di aver ripescato gli atti relativi all’omicidio di Sergio Cosmai, già direttore del carcere di Cosenza, ucciso nel 1985 su mandato di Franco Perna, all’epoca dei fatti uno dei boss più temuti di Cosenza.