martedì,Maggio 21 2024

Lavorare in Calabria tra mancanza di sicurezza e derive leghiste

E' uno scenario di profonda disgregazione in cui si inserisce l’autonomia differenziata che andrà ad acuire ancora di più i divari sociali ed economici

Lavorare in Calabria tra mancanza di sicurezza e derive leghiste
di FRANCO IACUCCI*

Lo scorso 17 Aprile è stato presentato il rapporto BES dell’ISTAT. Giunto all’undicesima edizione, il Rapporto Bes offre un quadro integrato dei principali fenomeni economici, sociali e ambientali che caratterizzano il nostro Paese.

Per quanto concerne il lavoro, utilizzo il titolo di un editoriale de La Stampa, “c’è ma non si sente tanto bene”!

Soprattutto la ripartizione geografica consegna ancora una volta un forte divario tra Nord e Sud e la Calabria rispetto al tasso di occupazione ha una percentuale più bassa del Sud complessivamente. Il tasso di mancata partecipazione al lavoro nella nostra regione è più alto di ben 12 punti rispetto alla Puglia per esempio e di poco meno di 25 punti rispetto alla Lombardia.

La nostra regione, poi, registra il tasso più basso del Paese per quanto riguarda la trasformazione da lavori instabili a lavori stabili che dimostra un dilagare preoccupante del precariato. Le percentuali invece sono alte, purtroppo, per quanto riguarda i dipendenti con bassa paga e gli occupati sovraistruiti. Per cui quei pochi che lavorano in Calabria sono pagati meno e sottodimensionati rispetto agli studi svolti.

L’unico dato in cui il Paese pare omogeneo – eccezion fatta per alcune regioni messe meglio tipo Lazio e Lombardia – è il numero di infortuni sul lavoro. Drammaticamente alto da Nord a Sud.

La sicurezza sul lavoro – o meglio l’assenza di sicurezza sul lavoro – pare non faccia distinzioni territoriali.

È in questo scenario di profonda disgregazione che si inserisce l’autonomia differenziata che andrà ad acuire ancora di più i divari sociali ed economici.

Oggi, nel giorno della festa dei lavoratori, è inevitabile una riflessione sulla pericolosità, proprio alla luce di questi dati, di un’autonomia iniqua e ingiusta, a svantaggio del Paese intero.
Non è un caso che anche il nostro Presidente della Repubblica, che ho avuto il privilegio di ascoltare durante la sua visita in Calabria, ha lanciato da qua e alla vigilia del primo Maggio un forte e inequivocabile monito a non dividere l’Italia. Grazie Presidente Mattarella per le sue parole!

Noi continueremo a combattere perché si fermi questa deriva leghista e si lavori per un’Italia unita, coesa e con più lavoro, più diritti, meno precariato, meno morti sul lavoro e più equità sociale. Sono questi i capisaldi della Repubblica non solo in occasione del Primo Maggio ma tutto l’anno, tutti i giorni.

*vicepresidente Consiglio regionale della Calabria