venerdì,Marzo 29 2024

Cosenza-Varese: i precedenti

Per la terza volta si incrociano calabresi e lombardi. Prima era accaduto nella stagione 1963/1964. L’ex calciatore del Cosenza, Fiorelli Cosenza e Varese si sono incontrate in partite di campionato, due volte in serie B nella stagione 1963-64. Nella gara di andata, alla diciassettesima giornata, il 12 gennaio, vittoria della squadra lombarda per 1-0 con

Per la terza volta si incrociano calabresi e lombardi. Prima era accaduto nella stagione 1963/1964.

fiorelli

L’ex calciatore del Cosenza, Fiorelli

Cosenza e Varese si sono incontrate in partite di campionato, due volte in serie B nella stagione 1963-64. Nella gara di andata, alla diciassettesima giornata, il 12 gennaio, vittoria della squadra lombarda per 1-0 con rete di Traspedini al 3′. La partita è inserita nella schedina del Totocalcio. Cielo parzialmente coperto. Terreno di gioco in buone condizioni. Spettatori 8.000 circa. Cosenza in maglia bianca e striscia trasversale rossoblu. La squadra silana è in formazione rimaneggiata per le concomitanti assenze di Calzolari, Meregalli, Campanini, Baston, Ravera, Orlando e Danelon. Nel Cosenza esordio del giovane Rolando Gramoglia, prodotto del vivaio. Al 7′ Traspedini colpisce il palo. Al 77′ infortunio di gioco a Marmiroli: la mezzala rossoblu finisce l’incontro zoppicante, schierandosi all’ala. Tutto di traverso. Una rete lampo di Traspedini condanna i rossoblu alla resa interna. Brutta sconfitta del Cosenza che scivola nelle posizioni di coda della classifica. Nella gara di ritorno, stadio “Franco Ossola”, alla trentaseiesima giornata, il 7 giugno, ancora una vittoria del Varese per 1-0. Subito in vantaggio, il Varese fa ben presto crollare i piani di Todeschini. Al 4′ Ravera è costretto a capitolare ed il Varese rinuncia ad offendere. Gli avanti cosentini collezionano una serie di errori che impediscono, di fatto, il realizzarsi di una rimonta apparsa possibile grazie alla scarsa vena della capolista. La gara viene preceduta da un avvisaglia di sciopero da parte dei giocatori del Cosenza che, reclamando la mancata corresponsione delle retribuzioni relative al mese di maggio, avevano deciso di rifiutarsi di partire alla volta di Varese. Il pronto intervento dei dirigenti silani ha poi fatto rientrare il proposito dei calciatori. Il Varese con i galloni della serie “A”. Uno spareggio dal sapore dell’ultimo miraggio per il Cosenza. Un gol a freddo decide le sorti dell’incontro, ma la capolista vince senza brillare. Drammatico testa coda tra lombardi e calabresi. I biancorossi, a due giornate dal termine, sono promossi in serie A. Amara sconfitta del Cosenza che, dopo un’inutile pressione offensiva, vede ridotte al lumicino le speranze di salvezza. Classifica: Alessandria e Parma 29 punti, Udinese, Prato e Simmenthal Monza 28; chiude il Cosenza a quota 25. Un precedente anche in Coppa Italia di serie A e B, stagione 1983-84. A Varese, il 28 agosto, la squadra silana è ancora sconfitta per 1-0. Il Cosenza gioca alla pari con i biancorossi. Nel primo tempo, i rossoblu hanno le migliori occasioni per passare in vantaggio ma per due volte l’ottimo Zunico si oppone alle conclusioni di Conte. Allo scadere della prima frazione di gioco, la rete decisiva: un innocuo cross al centro di Gentilini viene deviato da Fiorelli che beffa l’incolpevole Busi. Nel secondo tempo, i lombardi esercitano una suprezia territoriale senza, tuttavia, rendersi particolarmente pericolosi. Il Cosenza prova a replicare in contropiede e, negli ultimi venti minuti, fa vedere le cose migliori. Gli inserimenti di Marozzi e Marino al posto di Orlando e Fucina conferiscono maggiore equilibrio alla squadra che appare rinfrancata. A due minuti dal fischio di chiusura, Zunico si oppone ad un bolide di Marozzi, la palla gli sfugge e Strappa per poco non combina la frittata. Finisce uno a zero per i lombardi, ma il pubblico fischia la prestazione della propria squadra; qualche applauso per i calabresi che non hanno demeritato. Terza sconfitta per il Cosenza in altrettante partite ma i calabresi meritavano di più. (Ernesto Pescatore)