martedì,Dicembre 10 2024

Farmaci abusivi, parola a Spagnuolo: «E’ la nuova droga di Stato»

Per il procuratore capo di Cosenza Mario Spagnuolo l’inchiesta di oggi contro il presunto smercio illegale di un farmaco a base di ossicodone non è altro che la «nuova droga di Stato». Un concetto che ha spiegato nel corso della conferenza stampa svoltasi nel palazzo di Giustizia di Cosenza nell’ambito dell’inchiesta “Ricettopoli“. Indagine curata nei

Farmaci abusivi, parola a Spagnuolo: «E’ la nuova droga di Stato»

Per il procuratore capo di Cosenza Mario Spagnuolo l’inchiesta di oggi contro il presunto smercio illegale di un farmaco a base di ossicodone non è altro che la «nuova droga di Stato». Un concetto che ha spiegato nel corso della conferenza stampa svoltasi nel palazzo di Giustizia di Cosenza nell’ambito dell’inchiesta “Ricettopoli“. Indagine curata nei minimi dettagli dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza e dai Nas. «E’ una definizione forse forte ma che in realtà nasconde il fatto che sostanze stupefacenti sono state utilizzate per uso personale, ovvero per essere vendute, senza che gli spacciatori spendessero alcunché perché queste sostanze sono state dispensate gratuitamente dal servizio sanitario nazionale».

Effetti identici all’eroina

Il capo della procura di Cosenza ha sottolineato come «il meccanismo» sia «semplice». E aggiunge: «Un medico compiacente inondava di prescrizioni che poi venivano portate a farmacie ben contente di dispensare farmaci molto costosi, che infine venivano immesse sul mercato con gli stessi identici effetti dell’eroina». I carabinieri ora cercheranno di chiarire come tutto il presunto giro illecito sia andato avanti negli anni, quanti altri possibili medici o farmacisti sono coinvolti e soprattutto cosa ci guadagnava il medico che si è prestato al sistema. «Abbiamo inteso fermare questa emorragia considerato che in sede di esecuzione, solo per il mese di agosto, abbiamo trovato 45 prescrizioni, quando con 10 prescrizioni un malato terminale va avanti un anno. Dunque, le indagini vanno avanti per identificare tutti i componenti della rete».

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