Sequestrati circa 175mila euro ai tre farmacisti (indagati) di Cosenza
I carabinieri hanno avviato le procedure volte al sequestro preventivo della somma di 175.947,96 euro nei confronti dei tre farmacisti destinatari delle misura interdittiva. In particolare, tale importo è calcolato quale rimborso corrisposto dal Servizio Sanitario Nazionale alla medesima farmacia per la dispensazione delle ricette intestate ad un singolo indagato nell’arco temporale a decorrere dal
I carabinieri hanno avviato le procedure volte al sequestro preventivo della somma di 175.947,96 euro nei confronti dei tre farmacisti destinatari delle misura interdittiva. In particolare, tale importo è calcolato quale rimborso corrisposto dal Servizio Sanitario Nazionale alla medesima farmacia per la dispensazione delle ricette intestate ad un singolo indagato nell’arco temporale a decorrere dal 2015. Dal monitoraggio degli indagati sarebbe stato accertato che il farmaco, ottenuto a seguito della presentazione delle prescrizioni presso le farmacie di Cosenza, era in parte impiegato per uso personale ed in parte ceduto a terze persone dietro pagamento di un corrispettivo come documentato nel corso di mirati servizi culminati nel sequestro complessivo di 419 compresse.
Sostanze stupefacenti rinvenute a casa di un indagato
Particolarmente significativo il quantitativo rinvenuto nel corso di una perquisizione domiciliare avvenuta il 6 marzo 2019, presso l’abitazione di uno degli indagati, in cui i carabinieri hanno rinvenuto 279 compresse a base di ossicodone di 80 mg e diverse ricette aventi ad oggetto le prescrizioni di tale farmaco, numero sicuramente sproporzionato per la cura di un singola persona. Un altro aspetto che è imputato agli odierni arrestati è quello relativo all’ulteriore falsificazione materiale delle ricette ricevute dal medico. Gli indagati, inoltre, erano soliti farsi prescrivere il farmaco avente un dosaggio da 20 mg ed, alcune volte, da 40 mg.
Una volta ottenuta la ricetta, al fine di ottenere un farmaco con un principio attivo più elevato, modificavano manualmente il numero “20” in “80”. Da quanto documentato, non risulta che il medico fosse pienamente consapevole della successiva condotta di falsificazione materiale tenuta dagli indagati, anche se dal contenuto delle conversazioni captate sarebbe emerso come lo stesso avesse avuto il sospetto di una siffatta evenienza ma che, ciononostante, avesse ugualmente perseverato nella propria condotta.
Indagati altri 4 farmacisti
Contestualmente all’esecuzione delle predette misure cautelari i carabinieri hanno proceduto alla perquisizione domiciliare nei confronti dei 4 titolari delle altre farmacie coinvolte, con contestuale notifica di informazioni di garanzia in ordine al reato di truffa ai danni del Servizio Sanitario Nazionale per un ammontare complessivo di 130.699,46 euro, in relazione all’abusiva erogazione di ulteriori 2.258 confezioni del medesimo farmaco. Le indagini, d’intesa con la Procura della Repubblica di Cosenza, continuano alacremente per accertare l’eventuale coinvolgimento di altri soggetti facenti parte del circuito criminale in argomento nonché per individuare, attraverso ulteriori approfondimenti, eventuali condotte illecite da parte di altre farmacie insistenti in questa provincia.