«Creazzo ineleggibile e incompatibile», Sainato chiede la sua esclusione

L’avvocato Oreste Morcavallo, nell’interesse del candidato alla carica di consigliere regionale Raffaele Sainato, ha chiesto l’esclusione dal Consiglio Regionale di Domenico Creazzo, eletto nella circoscrizione Sud nella lista di Fratelli d’Italia. Lo stesso Creazzo circa un mese fa è stato travolto da un’inchiesta della Dda di Reggio Calabria, che lo accusa di aver preso i voti dalla cosca Alvaro di Sinopoli (LEGGI QUI L’APPROFONDIMENTO)

Nel ricorso presentato si legge che:

• che primo dei non eletti per la stessa Lista e Circoscrizione risultava Raffaele Sainato;
• che il consigliere regionale eletto Domenico Creazzo versa in una evidente condizione di ineleggibilità ai sensi dell’art. 2 della legge n. 154/1981, nonchè ai sensi degli artt. 1486 e 1487 codice ordinamento militare e/o di incompatibilità ai sensi dell’art. 3 della legge n. 154/1981;
• che in effetti il consigliere Domenico Creazzo risulta in servizio presso la Guardia di Finanza (fin dal 30.9.1999), nonché vice presidente e attualmente Presidente f.f. dell’Ente Parco dell’Aspromonte, alla cui costituzione, finanziamento e controllo concorre la Regione Calabria;
• che la carica ricoperta in seno alla Guardia di Finanza, per effetto del combinato disposto delle norme citate (codice ordinamento militare e l. 154/81) determina ex se l’ineleggibilitàalla carica di consigliere regionale;
• che, inoltre, la carica di Vice presidente e Presidente f.f. dell’Ente Parco comporta l’incompatibilità con la carica di consigliere regionale (ex art. 3L. 154/1981).

«

Tutto ciò premesso si contesta la causa di ineleggibilità e/o incompatibilità del consigliere regionale Domenico Creazzo e si invita il Consiglio regionale a formalizzare la contestazione» scrive l’avvocato Oreste Morcavallo «delle cause ostative all’elezione, ai sensi della L. 23.4.1981 n. 154, applicabile ex art. 274 comma 1 lettera l del D.lgs. 18.8.2000 n. 267 ai soli consiglieri regionali, ed a procedere alla conseguente declaratoria di decadenza dalla carica. In difetto si procederà in via giudiziale ed, in caso di omissione e/o inerzia, si rimetteranno gli atti alla Procura della Repubblica ed alla Procura Regionale della Corte dei Conti per le iniziative di competenza conseguenti» si legge nel finale del documento.