Amaco non paga, FdI si schiera con i lavoratori

I consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, Annalisa Apicella e Giuseppe d’Ippolito, prendono posizione sul mancato pagamento dei dipendenti dell’Amaco. L’azienda di trasporto pubblico, causa dell’emergenza coronavirus, aveva già messo in cassa integrazione buona parte del personale. La diminuizione dei mezzi che circolano nelle strade cittadine, infatti, ha ridotto di molto i lavoratori in servizio. E, denunciano i due consiglieri, la municipalizzata non ha ancora versato quanto dovrebbe. «L’Amaco, come altre aziende, sta rischiando di cadere nell’errore di mortificare persone e famiglie che già fortemente colpite si vedono ora senza il mancato di pagamento di quel poco che rimane», scrivono Apicella e d’Ippolito. Uno sbaglio che, secondo gli esponenti del partito di Giorgia Meloni, avrà «effetti nefasti». Il motivo è semplice: un comportamento simile, che i due definiscono miope, «inibisce e restringe ancora di più la circolazione di denaro».

La questione non è solo pecuniaria, secondo i consiglieri. Perché i soldi non faranno la felicità, ma di certo risollevano il morale, specie in un periodo di difficoltà come questo. «Tra pochi giorni è Pasqua e le persone, già duramente provate dalla cassa integrazione e dalla sostanziale modifica del proprio stile di vita a causa dei divieti di circolazione, potrebbe andare incontro a grossi problemi economici ma anche psicologici».
Da qui l’appello finale di Apicella e d’Ippolito all’Amaco: «Dobbiamo fare di tutto come istituzioni pubbliche nel cercare di essere celeri nei pagamenti e non tenere i soldi in cassa, perché in questo momento la circolazione della moneta liquida assolve a diverse funzioni di benessere materiale ed anche psicologico».

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