mercoledì,Maggio 8 2024

Cariati, Roger Waters si unisce all’urlo di lotta: «Aprite l’ospedale subito!» (VIDEO)

Il cofondatore dei Pink Floyd ha rilasciato un'intervista per il docufilm "C'era una volta in Italia" realizzato da Federico Greco e Mirko Melchiorre sulla battaglia per la riattivazione del presidio ionico

Cariati, Roger Waters si unisce all’urlo di lotta: «Aprite l’ospedale subito!» (VIDEO)

«Aprite l’ospedale di Cariati subito!». All’urlo partito dalla cittadina ionica e rimbalzato durante i mesi dell’occupazione da una parte all’altra d’Italia e non solo, si unisce anche Roger Waters, cofondatore e membro storico dei Pink Floyd. Nei 13 secondi diffusi sulla pagina Facebook del movimento “Le lampare” (guarda il video in basso), in prima fila nella battaglia per la riapertura del presidio di Cariati, l’urgenza di una rivendicazione che ha travalicato i confini del Basso Ionio cosentino per la quale si era spesa anche una personalità come Gino Strada, ma a tutt’oggi rimasta senza riscontri concreti.

«Questa vicenda mi fa venire in mente di prendere la macchina, andare a Cariati e stappare una bottiglia di vino con loro e aiutarli perché hanno bisogno di aiuto e stanno facendo una cosa sacrosanta», afferma Waters nel corso dell’intervista che fa parte del docufilm “C’era una volta in Italia”, realizzato da Federico Greco e Mirko Melchiorre per Studio Zabalik, con la collaborazione di Emergency.

Nel documentario, tra i contributi di personalità di livello internazionale, anche Ken Loach, regista di capolavori come “Terra e libertà”, “Il pane e le rose”, “Il vento che accarezza l’erba”. Così Loach risponde a una domanda sulla lotta portata avanti a Cariati contro “il Golia” che privatizza e smantella la sanità pubblica: «Golia siamo noi, siamo noi il gigante che può sovvertire il sistema. Siamo noi quelli che, lottando tutti insieme, possono vincere».

E a Cariati la lotta va avanti, dopo 11 anni di diritto alla salute negato, dopo l’occupazione, i sit-in, gli appelli, i proclami e le passerelle da campagna elettorale su lunghi tappeti di buone intenzioni. La lotta va avanti in attesa dei fatti, o quantomeno delle risposte che adesso, a urne chiuse e partita iniziata, dovranno arrivare.