venerdì,Maggio 17 2024

Ospedale di Cosenza, la guerra dei Cardiologi contro i trasferimenti in Pronto Soccorso

Dopo le prime avvisaglie adesso la battaglia si fa dura: tredici cardiologi, alla vigilia della conferenza stampa indetta dalla commissaria dell'Ao Mastrobuono, denunciano situazioni, criticità e molti dubbi sugli assetti esistenti e futuri

Ospedale di Cosenza, la guerra dei Cardiologi contro i trasferimenti in Pronto Soccorso

C’è subbuglio nell’ospedale di Cosenza. Non bastavano le difficoltà croniche dell’Annunziata, a cui negli anni si è cercato rimedio con toppe bucate, adesso il Covid, nella sua quarta ondata violenta e improvvisa, non ha fatto che mettere il coltello nella piaga e rigirarcelo dentro. La bomba è scoppiata dall’interno successivamente alla decisione della commissaria Mastrobuono (che per domani ha convocato una conferenza stampa) di attingere dai reparti di Cardiologia per sopperire alle mancanze di personale del Pronto Soccorso.

Le postazioni specialistiche della discordia

Ma dopo il gran polverone che si era alzato all’indomani della decisione, i vertici dell’ospedale erano arrivati a una riformulazione della decisione. Secondo una delibera del 29 dicembre scorso è prevista «l’istituzione di due postazioni specialistiche, h12, sempre nell’ambito del Pronto Soccorso, una cardiologica ed una neurologica, quindi con il coinvolgimento di quattro specialisti al giorno. Nel nostro caso due Cardiologi, che di fatto verranno destinati all’U.O. di Pronto Soccorso».

«Mancano 8 medici in organico e ci vogliono pure spostare»

Tredici cardiologi, in una lettera interna, hanno denunciato una situazione per loro diventata insostenibile. «Si tratta – scrivono – di un’ipotesi paradossale e irragionevole, in quanto la stessa Cardiologia è in carenza di personale medico (causa pensionamenti e trasferimenti di colleghi). Mancano in pianta organica, necessari a garantire i LEA in ambito cardiologico, ben otto cardiologi».

Una coperta troppo corta

Insomma parliamo di una coperta non corta ma cortissima, che è inutile tirare da un lato lasciando scoperti i piedi. Questo Pronto Soccorso specialistico, tuonano i cardiologi «non è attuabile sul piano pratico con le risorse della Cardiologia attualmente in dotazione».

Una delegazione di camici bianchi, si era rivolta anche alla Commissione sanità del Comune di Cosenza, proprio alla vigilia del nuovo anno, per denunciare una situazione più che critica, disperata. «Siamo al collasso» avevano sintetizzato senza mezzi termini, tanto che dal Comune era partita la richiesta di un incontro urgente con la commissaria Mastrobuono per capire i termini della questione e trovare rimedio.

«La dislocazione di due Cardiologi 7 giorni su 7, con I’organico attuale, significherebbe non solo danneggiare profondamente l’assistenza ai cardiopatici complessi (compresa la rete delle urgenze ed emergenze cardiologiche), ma creerebbe enormi ripercussioni anche sull’organizzazione della Cardiologia».

Box specialistici una buona idea ma in regime normale

E sulla riorganizzazione del Pronto Soccorso (da cui il responsabile, il dottor Cersosimo, si è dimesso di recente cedendo il posto alla dottoressa Paola Viggiani) che prevede l’introduzione di box specialistici, i medici ribadiscono: «Sarebbe potuta essere fattibile con un organico a pieno regime (che nel caso di specie non esiste), ma ci sembra solo una mera strategia per avere il minimo numero legale di Medici in Pronto Soccorso per turni di servizio, senza considerare il nocumento che verrebbe arrecato all’U.0. di Cardiologia e di conseguenza agli utenti».

«Colleghi lasciano il PS e rientrano a pagamento»

«A nostro modesto avviso – continua la lettera – le criticità del Pronto Soccorso dovrebbero coinvolgere tutti il personale sanitario indistintamente, poiché lo stesso costituisce il punto nevralgico del’intero presidio. Inoltre non ci è dato capire, come pur in atavica carenza grave di personale, sia stato bandito un concorso per un solo operatore in Medicina di Urgenza e Accettazione. E tanto meno riusciamo a spiegarci come alcuni Medici del Pronto Soccorso, a quali è stato dato il nulla osta per trasferimento in altri reparti, ora siano ritornati a svolgere turni aggiuntivi con gettone in PS.

Pertanto, tutti i Medici dell’U.O. di Cardiologia-UTIC declinano, sin d’ora, ogni responsabilità per eventuali criticità che dovessero interessare il reparto di appartenenza a causa dell’ utilizzo degli stessi presso il reparto di Pronto Soccorso.