domenica,Maggio 19 2024

Sila, il piano della Regione per combattere la processionaria. Come svuotare il mare con un secchiello

Intervista a Giuseppe Oliva, commissario di Calabria Verde, che spiega come la task force abbia organizzato piccoli interventi per i centri abitati. Nessun piano (ancora) per salvare migliaia di alberi

Sila, il piano della Regione per combattere la processionaria. Come svuotare il mare con un secchiello

Mentre in Sila milioni di processionarie dormono in attesa di schiudersi in primavera e divorare gli alberi, vediamo cosa si sta muovendo, al livello regionale, per arginare questa invasione che rischia di compromettere, in modo grave, l’ecosistema di un territorio preziosissimo. Per il commissario straordinario di Calabria Verde (l’Ente strumentale della Regione che ha il compito di assolvere a tutti gli interventi sul territorio nel campo della forestazione e della difesa del suolo), Giuseppe Oliva, è un fenomeno ciclico. «Ogni venticinque anni si ripropone questo problema, l’innalzamento del clima ne favorisce la moltiplicazione». Ciclico o no, sta di fatto che qualcosa va fatta per forza o qualcuno potrebbe farsi male.

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In sintesi ci sono 3 milioni di euro previsti in arrivo dal Ministero, una Commissione tecnica scientifica al lavoro dalla scorsa primavera, e un Ente, Calabria Verde, a disposizione per impiegare le risorse. Andiamo per ordine.

Commissario Oliva, in poche parole, che rimedio avete pensato di mettere in atto per arginare questa eccessiva proliferazione di processionaria?

«Ora vedete i bozzoli ma nel giro di un mese, un mese e mezzo, le larve scenderanno nel terreno e noi lì saremo già pronti ad attivarci: abbiamo un progetto in cantiere e ci sono già le forniture per agire nei centri centri abitati e nelle strade trafficate».

Ma il problema non è solo nelle città, qui parliamo di migliaia e migliaia di alberi sparpagliati in tutta la Sila.

«Le azioni su larga scala, noi di Calabria Verde non siamo nelle condizioni di poterle fare. Le risorse che ci ha dato lo Stato sono quelle. Ora vedremo con la Regione come fare».

Presto però. Qui serve un intervento su larga scala, altrimenti sarà tutto inutile.

«Il discorso sulla processionaria non può essere su vasta scala, tenendo conto delle condizioni che abbiamo qui in Calabria che sono diverse da altri contesti forestali».

Insomma, questi tre milioni di euro in dotazione non saranno sufficienti per risolvere il problema, ho capito bene?

«Noi stiamo attuando un progetto pianificato con il gruppo di lavoro, la famosa task force. È stato approvato quest’estate, abbiamo nominato gli amministrativi, pianificato le forniture comprato trappole ai ferormoni, cesoie e quant’altro. Per un intervento più ampio adesso vedremo con la Regione il da farsi».

Insomma su larga scala mi pare di capire che non è previsto nulla.

«Ma non siamo stati delegati come Calabria Verde ad agire nel complessivo. Io le sto parlando di un’iniziativa nostra, del progetto avviato con la task force che ora sarà messo in atto».

Tanto per riassumere: lei mi dice che Calabria Verde è delegata ad agire sul piccolo ma non sul macro, giusto?

«Ancora non lo sappiamo se siamo delegati, non sono stati compiuti gli atti amministrativi con cui ci assegnano risorse per fare queste azioni. Noi abbiamo attuato un primo progetto di 350mila nel 2021 che completa alcune attività di ricognizione e acquisto delle attrezzature che ora, tra febbraio e marzo, in quelle aree dove c’è pericolo dobbiamo usare».

Mi scusi, se ogni albero contiene cinquanta nidi e li moltiplichiamo per tutti gli alberi della Sila lei capisce bene che queste azioni saranno inutili. È come voler svuotare con un secchiello un oceano. Soldi sprecati.

«No, no, attenzione, questi soldi, questi 3 milioni lo Stato non ce li ha ancora dati. Noi nel Piano di attuazione annuale di Forestazione abbiamo previsto interventi fitosanitari laddove ci sono complessi demaniali o aree a ridosso di centri abitati, scuole, strade trafficate».

Quindi se io questa primavera vado in Sila a fare una passeggiata nei boschi e per disgrazia entro a contatto con la processionaria che uccide il mio cane o mi provoca uno shock anafilattico, con chi me la devo prendere?

«Non certo con Calabria Verde».

Che quindi nulla può fare, a quanto mi sta dicendo, al di là di piccoli interventi in piccole zone abitate. Ma gli insetti, insomma, non stanno fermi e immobili, si muovono e si moltiplicano.

«Calabria Verde può mettere cartelli nelle aree demaniali di sua competenza. Nella parte della Sila di proprietà regionale e in gestione a Calabria Verde, saranno organizzate azioni di lotta e contenimento: anelli al livello del tronco, cesoie per tagliare bozzoli, insomma una serie di iniziative tecniche di questo tipo. Pensare di far svanire la processionaria dalla Sila è un’utopia, è sempre esistita solo che per fatti ambientali ciclici, ogni 25 anni, si manifesta in modo più virulento».

Ma se io passo per la Statale, col finestrino abbassato, e sono un soggetto allergico che sia un fenomeno ciclico mi interessa tanto quanto.

«È chiaro, è chiaro. Lì bisogna coinvolgere i comuni, la Viabilità, l’Ente Parco. Noi abbiamo piccole parti in cui possiamo intervenire. Se il problema interessa aree comunali, sono i Comuni che devono intervenire, se parliamo di comprensori vastissimi dove non ci sono centri abitati allora la Regione può pensare ad azioni su larga scala come hanno fatto con le pinete in Toscana».

Ecco, forse più delle trappole nei singoli alberi, meglio pensare a un intervento aereo, sarebbe più incisivo degli anelli albero per albero.

«E infatti non escludiamo di procedere anche con gli elicotteri che dall’alto spruzzano questo bacillus thuringiensis efficace contro le larve. Faremo così o metteremo in atto l’allevamento dei parassitoidi. A breve ne sapremo di più».