venerdì,Marzo 29 2024

Elezioni 2022, pressing dei partiti contro il caro energia: le soluzioni

Le forze politiche chiedono interventi urgenti per nuovi aiuti a famiglie e imprese. Salvini propone un "armistizio". «Vediamoci subito», ribatte Calenda.

Elezioni 2022, pressing dei partiti contro il caro energia: le soluzioni

Il caro energia irrompe nella campagna elettorale in vista delle elezioni politiche del 25 settembre. Di fronte all’aggravarsi della crisi energetica, con i prezzi del gas schizzati oltre ogni previsione, le forze politiche chiedono interventi urgenti per aiutare imprese e famiglie. Salvini propone un “armistizio” sul tema luce e gas e lancia il ‘modello Macron’ contro il caro bollette. “Vediamoci subito”, ribatte Calenda. Il Governo fa intanto partire una ricognizione per il reperimento dei fondi per i nuovi aiuti.

SALVINI – Sul caro energia “chiedo di convocare un Cdm la prossima settimana e riunire il Parlamento ai primi di settembre. Propongo ai leader delle forze politiche un armistizio. La politica si fermi, si riunisca e firmi un impegno”. Così Matteo Salvini in una conferenza stampa a Corigliano Rossano. “Occorre agire subito, non c’è tempo. C’è chi dice ‘aspettiamo dopo le elezioni’. Non si può fare. Aspettare un mese e mezzo è tardi e nel frattempo rischiamo una strage di aziende” dice il leader della Lega.

Salvini ha lanciato il ‘modello Macron‘ contro il caro bollette. “La politica dia mandato pieno a Draghi” per adottare una soluzione come quella presa in Francia: “Dare soldi alle imprese” che producono energia “e chiedere che mettano un tetto” al prezzo delle bollette, è la proposta del leader della Lega. “Non sono aiuti di Stato, soldi a pioggia. Ma si interviene a monte” direttamente sulle aziende come “Eni, Enel, Ire, Dolomite energia e così via”. “Dobbiamo imitare la Francia e stanziare subito 30 miliardi per contenere gli aumenti del gas. Non è debito ma un salvataggio nazionale” dice Salvini.

CALENDA – “Meno male. Almeno uno c’è arrivato – commenta Carlo Calenda su Twitter – Dopo quattro giorni di insulti ma c’è arrivato. Chiamatelo armistizio o time out. È la stessa cosa. Vediamoci domani e proviamo a trovare un accordo per evitare il disastro: Enrico Letta, Giorgia Meloni, Giuseppe Conte”.

“Prima di chiedere un intervento a Draghi dobbiamo incontrarci noi – afferma Calenda parlando con i giornalisti a margine di un incontro elettorale – Sono cinque giorni che dico a tutti i leader politici, vediamoci, incontriamoci: c’è una emergenza energetica nazionale che sta per fare chiudere aziende, piccole e grandi e medie e rischia di essere uno tsunami. Sediamoci insieme”. “Inutile – aggiunge – chiedere a Draghi di intervenire, e lo dico agli amici di Forza Italia che lo hanno sfiduciato. Sarebbe molto meglio assumersene la responsabilità e scusarsi con gli italiani”. “E questo – conclude Calenda – vale per Berlusconi e Salvini e non per Conte che, sotto sotto, è contento di averlo sfiduciato. E non mi pare vi sia lo spazio per un ravvedimento operoso”.

LETTA – “Situazione insostenibile, chiediamo che il governo intervenga sia a livello nazionale che a livello europeo” dice il segretario del Partito democratico Enrico Letta. “Chiediamo che venga messo un tetto al prezzo dell’energia, sia nazionale che europeo. Ovviamente – aggiunge – è meglio se ci si coordina a livello europeo subito, ma è bene che questo avvenga a livello nazionale, e che venga raddoppiato il credito imposta per le imprese. Noi ci fidiamo del governo Draghi, e siamo sicuri che il governo Draghi sia in grado di realizzare un intervento tempestivo e molto efficace. E’ importante che tutti i partiti, impegnati in campagna elettorale, diano sostegno al governo Draghi, pieno sostegno al governo Draghi, per fare un intervento che sia il più tempestivo e il più efficace”. “Preferisco non fare polemica, sarebbe facile per me farla – spiega Letta – mi fido del governo, che troverà una soluzione a livello nazionale”.

CONTE – “E’ evidente che la campagna elettorale non si può fermare, ma siamo disponibili a trovare soluzioni. Tutti i gruppi parlamentari possono, di comune accordo, all’unanimità, concordare una soluzione” dice il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, a Zona Bianca su Rete 4, nella puntata in onda questa sera, rispondendo a una domanda sulla proposta di Salvini di trovare subito un accordo sull’intervento da realizzare contro il caro bollette. “Le soluzioni tecniche sono varie, basta andare in Parlamento, quella è la sede istituzionale, ci si confronterà, con i gruppi parlamentari – aggiunge Conte – siamo disponibilissimi. Non è che si ferma la campagna, e ci mettiamo a fare riunioni tra leader. Il Parlamento è la sede dove si elabora la proposta, in dialogo con il governo che ovviamente è ancora in carica”.

Da Eleonora Evi, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni dell’Alleanza Verdi e Sinistra arriva un appello rivolto a tutti i leader politici presenti in questa competizione elettorale: “In questo momento c’è una soluzione immediata al caro-bollette, per questo chiediamo a tutti i leader dei partiti di abbandonare le polemichette da campagna elettorale e di lavorare insieme per il bene comune dell’Italia, rivolgendo un appello comune a Draghi perché domani stesso riunisca il Cdm per ridistribuire immediatamente i 50 miliardi di extraprofitti che le società energetiche italiane hanno conseguito grazie alla loro speculazione sul gas sui conti correnti di famiglie e imprese italiane”.

fonte: Adnkronos

Articoli correlati