Elezioni 2022, Umberto Bossi fuori dal Parlamento dopo 35 anni
Il Senatùr era capolista della Lega per la Camera nel proporzionale a Varese. Salvini: «Senatore a vita. Sarebbe giusto riconoscimento»
Umberto Bossi è fuori dal Parlamento dopo 35 anni. Il fondatore della Lega era capolista del Carroccio per la Camera nel proporzionale a Varese, dove però per il partito non è scattato alcun seggio. Sfumata l’ultima possibilità di ripescaggio con il ‘flipper’, il complesso meccanismo per l’assegnazione dei seggi al proporzionale, il senatore Roberto Calderoli, esperto di leggi elettorali, sta tentando il tutto per tutto per capire se ci fossero errori di conteggio. E intanto il leader leghista Matteo Salvini lancia la proposta “Bossi senatore a vita. Sarebbe il giusto riconoscimento dopo trentacinque anni al servizio della Lega e del Paese. Porterò avanti personalmente, sicuramente con l’appoggio non solo della Lega ma di tantissimi italiani, questa proposta”. Nato a Cassano Magnago il 19 settembre del 1941, Bossi è stato eletto per la prima volta in Senato nel 1987, durante la X legislatura, e per questo soprannominato, in dialetto lombardo, il Senatùr. Dal 1992 ha ricoperto per 6 volte la carica di deputato e poi nuovamente di senatore. Per tre volte è stato parlamentare europeo. Nel 2001 è stato nominato ministro per le Riforme nel governo Berlusconi II. Tre anni dopo fu colpito da un ictus cerebrale, che gli ha lasciato difficoltà a muovere un braccio, oltre che a camminare e a parlare.
Il fondatore della Lega, processato e assolto per vilipendio al capo dello Stato nel 1998, è stato condannato nel 1997 per vilipendio alla bandiera. Nel 2018 fu condannato anche per le offese – nel 2011 lo chiamò ‘terrone’ – al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ottenendo l’anno dopo la grazia da Mattarella. Nel 2012 si dimise da segretario della Lega Nord, carica che ricopriva dal 1989, in seguito allo scandalo per la presunta distrazione di fondi del partito a favore della sua famiglia. Per la stessa vicenda lasciò il consiglio regionale della Lombardia il figlio Renzo, da lui stesso soprannominato il ‘trota’, avuto con la seconda moglie Manuela Marrone. Bossi resta comunque presidente a vita della Lega, pur da una posizione più marginale. A gennaio ha partecipato in Parlamento al voto per il presidente della Repubblica, accompagnato all’urna in carrozzina. Tra le ultime uscite pubbliche si ricorda anche la partecipazione al congresso della Lega a Milano nel 2019, dove arrivò in carrozzina e fu accolto da una standing ovation. Quest’anno è stato invece per la prima volta assente dal raduno di Pontida, preferendo festeggiare il compleanno (81 anni) in famiglia nella sua casa di Gemonio, a una settimana dal voto per le politiche che lo hanno escluso dal Parlamento.
Bossi: «Da popolo del Nord messaggio chiaro e inequivocabile»
“Il popolo del Nord esprime un messaggio chiaro ed inequivocabile che non può non essere ascoltato”. Così Umberto Bossi, dopo il voto di domenica scorsa. “Sono contento poiché avevo deciso di non candidarmi. Mi hanno pregato e solo per il rispetto verso la militanza ho accettato“, ha sottolineato, dopo il voto che ha sancito l’addio del Senatur al Parlamento dopo 35 anni.