giovedì,Maggio 16 2024

Legge di bilancio, Giorgia Meloni non ha dubbi: «Priorità sono le bollette»

La premier nel nuovo libro di Vespa ha parlato di diversi temi, dall'economia al rapporto con l'Europa passando per la Giustizia, l'aborto e l'emergenza migranti

Legge di bilancio, Giorgia Meloni non ha dubbi: «Priorità sono le bollette»

La prossima Legge di Bilancio, il ruolo dell’Europa ma anche aborto, giustizia ed emergenza migranti. Sono tutti temi trattati da Giorgia Meloni nell’intervista rilasciata a Bruno Vespa per il suo nuovo libro “La grande tempesta“. La neo premier ha fatto il punto delle sue ultime settimane rispondendo su alcuni punti cardine che il suo esecutivo si troverà ad affrontare. Per quanto riguarda la Manovra, la presidente del Consiglio è stata chiara:  “I pochi (soldi ndr) che ci sono serviranno a coprire il taglio delle bollette per chi è in difficoltà. Dobbiamo vedere come superare l’inverno senza che le bollette esplodano, sperando di tranquillizzarci da marzo in poi. Se l’Europa non riuscisse a tagliare l’allineamento del costo del gas da quello dell’energia elettrica, che è fonte di grandi speculazioni, lo faremo noi”, afferma Meloni. 

“Non ci sono briciole per altro?”, domanda quindi Vespa alla Meloni, che risponde: “Poche, ma vogliamo dare qualche segnale, come la tassazione al 15 per cento sugli aumenti di reddito e il passaggio da 65mila a 100mila euro della quota di fatturato delle partite Iva tassate anch’esse al 15 per cento“.

Ue: Meloni, non ha politica estera ma si occupa di gender

Per quanto riguarda l’Europa Meloni ha poi sottolineato che “una politica estera europea non esiste: sulla Libia siamo andati in ordine sparso e la stessa cosa è accaduta sulla crisi ucraina. Poi, invece, vediamo che l’Europa deve occuparsi di gender…”. L’idea espressa dalla Premier “è quella di un’Europa confederale in cui viga il principio di sussidiarietà. Non faccia Bruxelles quello che può fare meglio Roma, non agisca Roma lì dove, da soli, non si è competitivi”.

“Abbiamo avuto un’Europa invasiva nelle piccole cose e assente nelle grandi materie. Non converrebbe lasciare agli Stati nazionali il dibattito sul diametro delle vongole e occuparsi invece a livello comunitario dell’approvvigionamento energetico? Definirci atlantisti, ma non europeisti mi pare francamente un’idiozia. Oggi tutto è estremamente ideologico. – ha continuato la prima premier donna della nostra Repubblica – . Passa la vulgata che sei europeista se sei federalista. Il federalismo europeo accentra, mentre il federalismo nazionale decentra. Che senso ha? Vogliamo dire che il Superstato europeo non ha funzionato? In Europa, gran parte del potere decisionale è in mano alla Commissione, che viene indicata dai governi, ma nel nostro ordinamento la sovranità è del popolo che la esercita attraverso il Parlamento. C’è qualcosa che non funziona, soprattutto in una Repubblica parlamentare come la nostra”. Il presidente del Consiglio fa l’esempio della pandemia. “Quando è arrivato il Covid, ci siamo accorti di aver consegnato alla Cina la produzione dei microchip. La Cina ha ovviamente deciso di privilegiare il mercato interno e noi siamo rimasti all’asciutto. È allora che la Commissione ha capito che c’era un problema e ha stanziato 50 miliardi di euro per favorire la produzione dei microchip europei. Ma quando noi ponevamo il problema del controllo delle catene di approvvigionamento fondamentali, ci dicevano che eravamo autarchici”.

«Non metterò mano a legge sull’aborto. Voglio applicarla»

Tra i temi chiave su cui Vespa si è soffermato nella sua intervista alla Premier c’è quello sull’aborto. Dove nasce la storia che lei vorrebbe mettere mano ai diritti, a cominciare dalla riforma delle legge 194 sulla maternità e l’interruzione di gravidanza?, ha chiesto il giornalista. “È un’invenzione assoluta. In tutta la mia vita non ho mai detto che avrei messo mano a questa legge. Ho ritrovato un’intervista di una ventina d’anni fa. Mi si chiedeva: lei è favorevole a rivedere la 194? La risposta fu ed è: no. La voglio applicare. Cioè la stessa risposta che do ancora oggi”, ha replicato Meloni che alla domanda su quale sia la cosa alla quale tiene di più in questa avventura ha risposto: “Uscirne a testa alta”.

Rdc, sussidi a chi non può lavorare, per altri corsi di formazione

Il governo intende riformare il reddito di cittadinanza “garantendo un dignitoso sussidio a chi realmente non ha la possibilità di lavorare e, in alcuni casi, migliorandolo (si pensi agli invalidi)”, ha sottolineato la leader di Fratelli d’Italia aggiungendo che “per gli altri intendiamo attingere al fondo sociale europeo per avviare al lavoro chi può attraverso corsi di formazione retribuita”.

Altro elemento su cui intende intervenire la premier è quello sull’abuso d’ufficio: “bisogna metterci mano” ha spiegato Meloni rispondendo a una domanda sul fatto che in Italia ci sono migliaia di sindaci sotto processo per abusi d’ufficio che, nel 90 per cento dei casi, portano all’archiviazione o all’assoluzione.

Migranti, nave Ong con bandiera tedesca? A carico Berlino o pirata

Infine Giorgia Meloni ha parlato dell’emergenza migranti “Dobbiamo ricordare che cos’è il diritto del mare, tante volte invocato a sproposito. Se tu incontri per caso in mare una barca in difficoltà, sei tenuto a salvare chi è a bordo. Ma se fai la spola tra le coste africane e l’Italia per traghettare migranti, violi apertamente il diritto del mare e la legislazione internazionale. Se poi una nave Ong batte bandiera, poniamo, tedesca, i casi sono due: o la Germania la riconosce e se ne fa carico o quella diventa una nave pirata“.

fonte: LaPresse

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