lunedì,Maggio 13 2024

Procura di Cosenza, sei magistrati si candidano per sostituire Mario Spagnuolo

Ecco quali sono i togati che intendono ricoprire il ruolo di procuratore capo del tribunale cittadino. In lizza anche un pm in servizio in Puglia

Procura di Cosenza, sei magistrati si candidano per sostituire Mario Spagnuolo

Vincenzo Luberto, Domenico Fiordalisi, Alberto Liguori, Camillo Falvo, Vincenzo Capomolla e Antonio Negro. Sono i nomi dei magistrati che hanno presentato la propria candidatura per ricoprire l’incarico direttivo di procuratore capo di Cosenza, ruolo attualmente occupato dal togato Mario Spagnuolo, prossimo alla pensione.

Il termine era scaduto lo scorso 16 novembre ma il Consiglio Superiore della Magistratura soltanto oggi ha caricato il fascicolo nel programma telematico, pubblicando l’elenco completo degli aspiranti. Parliamo di sei magistrati di indubbio valore, di cui tre nati e cresciuti in provincia di Cosenza.

Alberto Liguori

Partiamo dal procuratore di Terni, Alberto Liguori (originario di San Demetrio Corone), attuale capo dell’ufficio inquirente di Terni, che nella sua carriera è stato anche presidente del tribunale di Sorveglianza di Catanzaro e membro del Consiglio Superiore della Magistratura. Liguori attende con trepidazione l’udienza davanti al Consiglio di Stato, forte di un precedente provvedimento a lui favorevole dopo l’ordinanza di non conferma delle funzioni di procuratore a Terni emessa dal Tar del Lazio.

Vincenzo Capomolla

Proseguiamo con Vincenzo Capomolla, oggi procuratore facente funzioni della procura di Catanzaro dopo l’addio di Nicola Gratteri passato alla procura antimafia di Napoli. Capomolla è molto apprezzato nel mondo della magistratura calabrese e ha coordinato di recente l’inchiesta “Reset“, il procedimento penale istruito dalla Dda di Catanzaro contro la ‘ndrangheta cosentina. È stato proprio Capomolla, nel processo che si sta svolgendo a Catanzaro con il rito abbreviato ad aprire la requisitoria della pubblica accusa, illustrando i temi investigativi della maxi operazione contro le presunte cosche mafiose di Cosenza, Rende e Roggiano Gravina. Capomolla ha presentato domanda anche per la procura di Catanzaro.

Camillo Falvo

Passiamo poi a Camillo Falvo, procuratore capo di Vibo Valentia, che nel suo percorso professionale ha prestato servizio anche alla Dda di Catanzaro, portando avanti due operazioni importanti, quali “Testa di Serpente” e “Reset“, come ha spiegato in udienza a Lamezia Terme il vice questore della Polizia di Stato Fabio Catalano. Camillo Falvo ha superato il quadriennio da pochi giorni ed è per questo che ha potuto presentare domanda per la procura di Cosenza, essendo stato nominato dal Csm per il precedente incarico nel novembre del 2019.

Domenico Fiordalisi

Il quarto candidato “in gara” è Domenico Fiordalisi, oggi consigliere presso la Suprema Corte di Cassazione. Si tratta di un magistrato che ha già lavorato a Cosenza (dov’è nato) nei primi anni del Duemila, indagando sui cosiddetti “No Global“. Vanta anche due direttivi e nei mesi scorsi ha presentato la sua candidatura sia per la presidenza del tribunale di Cosenza che per la procura di Paola.

Vincenzo Luberto

Ed eccoci a Vincenzo Luberto. Sull’ex magistrato antimafia abbiamo scritto due volte nei giorni scorsi, prima annunciando l’assoluzione definitiva nel processo di Salerno e poi anticipando la revoca del trasferimento cautelare stabilito dal Consiglio Superiore della Magistratura. Non è da escludere che, almeno per il momento, Luberto possa tornare a Catanzaro nelle funzioni di procuratore aggiunto, come impone l’ordinamento giudiziario a seguito dell’entrata in vigore della Legge Mastella.

Luberto, com’è noto, ha coordinato tante indagini contro la ‘ndrangheta cosentina e crotonese, disarticolando soprattutto le cosche della Piana di Sibari e della Jonica. Il magistrato, che ancora presta servizio in procura generale a Reggio Calabria, in attesa di conoscere il suo futuro (visto che la palla passa di nuovo nelle mani del Csm) si è candidato anche per la procura di Paola.

Antonio Negro

L’ultimo profilo è quello del togato Antonio Negro, procuratore aggiunto di Brindisi, nominato dal Csm nel 2018. In precedenza aveva prestato servizio in procura a Lecce e anche a Crotone. Qualora fosse scelto prima dalla quinta commissione e poi dal Plenum, per lui si tratterebbe di un ritorno in terra calabra.

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